Biscardi ci lascia, il suo “Processo” è il padre del VAR

Biscardi, controverso, istrionico ma lungimirante

A 86 anni si è spento stamani a Roma Aldo Biscardi.
Il giornalista campano è stato protagonista di una rivoluzione nel mondo della comunicazione sportiva con il suo Processo del Lunedì, divenuto poi il Processo di Biscardi.
La sua trasmissione era un po’ come un bar televisivo in cui tifosi di alto livello si confrontavano con toni spesso anche accesi.
Nato mel 1983, il Processo è andato avanti fino al 2006, su emittenti diverse.

Il VAR odierno porta anche la sua firma

Inutile ricordare la battaglia di Biscardi per la moviola in campo.
Fu il primo a sostenerla, a richiederla, a raccogliere le firme per il suo utilizzo.
Ha fatto in tempo a vedere il VAR, figlio anche suo, delle sue trasmissioni, della sua pervicacia.
Nel 2006 venne coinvolto nelle indagini di Calciopoli.
Vogliamo ricordarlo con le sue parole dell’ultima puntata del Processo:
Con la puntata di ieri sera del Processo ed il clamoroso risultato di ascolto che è stato raggiunto del 6,50 % di share, tra i più alti mai totalizzati dall’emittente, si è conclusa trionfalmente la mia stagione televisiva e, con essa il mio rapporto di collaborazione con La 7».
Un uomo che ha sollevato contraddizioni e polemiche, molti lo amavano, altri non ne apprezzavano il messaggi semplice e diretto che faceva passare.
Oggi lo avrebbero definito un commentatore sportivo “populista”, ma nella accezione migliore del termine.
Ma è indubbio che il suo modo di raccontare il calcio abbia cambiato le abitudini degli sportivi italiani.