ESCLUSIVA ID, Nebuloni “Su chi punterei due euro? Cancelo”

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1 ESCLUSIVA ID, Massimiliano Nebuloni parla dell’Inter a tutto tondo in vista del derby.2 “Le grandi squadre vincono anche giocando male”. Perché, quindi, con l’Inter non si fa ancora questa associazione: vince anche giocando male, quindi è grande?3 Dall’arrivo di Spalletti ancora nessuna sconfitta. Cosa c’è di diverso nel suo approccio rispetto agli ultimi allenatori?4 Quale dei nuovi innesti sembra poter promettere di più?5 Icardi può essere il capocannoniere?ESCLUSIVA ID, Massimiliano Nebuloni parla dell’Inter a tutto tondo in vista del derby.

Massimiliano Nebuloni racconta l’Inter: i segreti di Spalletti, i nuovi acquisti e le possibilità di Icardi di diventare capocannoniere

“L’Inter nel recente passato ha vinto quando aveva in panchina personalità molto forti: Mourinho, ad esempio, ma anche Mancini, Trapattoni e Bersellini. Ecco perché la scelta di Spalletti è stata importante, decisiva e fortemente voluta…”.

Massimiliano Nebuloni è, da tantissimi anni, il volto dell’Inter per Sky Sport. Ecco perché l’intervista esclusiva con il giornalista, che ha concesso a margine della serata benefica “Nicola Roggero racconta gli anni di Alby” che si è tenuta mercoledì al teatro Civico di Vercelli, è composta da diversi capitoli interessanti. Da chi può sorprendere – “punterei due euro su Cancelo” – a chi per ora non ha convinto al 100 per 100: il brasiliano Dalbert.

“Le grandi squadre vincono anche giocando male”. Perché, quindi, con l’Inter non si fa ancora questa associazione: vince anche giocando male, quindi è grande?

Non è sempre vero, che si riesce a vincere anche giocando male. E’ necessaria una continuità di rendimento che per ora l’Inter non ha. In soli tre mesi non è facile assemblare una squadra che l’anno scorso ha giocato gli ultimi due mesi col freno a mano tirato. I giocatori non sono scarsi come sembravano, ma per raggiungere il livello di squadre che da ormai quattro/cinque stagioni vincono, o comunque arrivano davanti, serve duro lavoro e ancora un po’ di amalgama.

Dall’arrivo di Spalletti ancora nessuna sconfitta. Cosa c’è di diverso nel suo approccio rispetto agli ultimi allenatori?

La scelta Spalletti è stata importante, decisiva e fortemente voluta dalla società: un allenatore forte e di carisma che l’anno scorso è mancato perché la società ha dovuto cambiare più volte ed in fretta, commettendo quindi alcuni errori in alcune scelte.

Mancini aveva iniziato la stagione litigando per tutta l’estate con la proprietà ed era nell’ordine delle cose che sarebbe andato via.

Non è un caso che l’Inter, nella storia recente, abbia vinto con in panchina delle personalità molto forti: Mourinho, Mancini, Trapattoni fino al sergente di ferro Bersellini.

Per comandare uno spogliatoio difficile come quello dell’Inter serve una personalità molto forte, che prenda scelte anche pesanti ma, soprattutto, che abbia l’appoggio della società, perché senza l’appoggio della società non si può andare da nessuna parte.

Quale dei nuovi innesti sembra poter promettere di più?

Punterei due euro su Cancelo: è già nazionale portoghese e al Valencia ha dimostrato di poter giocare ad alti livelli e di poter fare entrambe le fasi. Ha ancora bisogno di un po’ di indottrinamento nella fase difensiva, ma Spalletti è un maestro in questo e ha sempre migliorato il materiale a disposizione.

Dalbert è un punto interrogativo, non ha ancora convinto al 100 per 100 e infatti ha sempre fatto staffetta con Nagatomo.

Vecino è un buon centrocampista, non un fenomeno ma è un ingranaggio indispensabile per questa squadra. E ancora. Borja Valero, nelle ultime uscite, sembra accusare un po’ la carta di identità ma all’Inter erano consci dei rischi.

Karamoh ha giocato molto poco ed è ancora difficile poter fare delle previsioni.

Icardi può essere il capocannoniere?

In linea teorica , la partenza esplosiva di Dybala mette il suo cammino un po’ in salita ma Icardi, in Serie A, potrebbe essere capocannoniere in ogni stagione.

Per diventare capocannoniere incide molto la squadra in cui giochi – l’Inter in cui Icardi vinse il capocannoniere nel 2015 non era irresistibile – e quanto giochi. Imprevisti ed infortuni a parte Icardi ha tutte le carte in regola.