Il noto telecronista di Sky Massimo Marianella è intervenuto negli studi di Sky sport per commentare la prossima giornata di serie A, che vede molte sfide importanti, tra cui il derby
Massimo Marianella (Sky) | Primo derby di stagione per le milanesi, che arrivano dopo due percorsi molto molto diversi, tra mercato ed inizio di campionato.
Il Milan è stato faraonico sul mercato, l’Inter è andata in maniera molto più calma ed oculata.
Oggi però, dopo 7 giornate di campionato la situazione è opposta, con l’Inter avanti di 7 punti sul Milan e seconda in classifica.
Marianella parla di conservazione Inter contro rivoluzione Milan
“Quando si parla di rivoluzione e conservazione bisogna partire da una motivazione che c’è dietro”.
“C’era una base già avviata nell’Inter, innanzitutto societaria e poi tecnica. Doveva cambiare la guida, per poi adeguarla con i calciatori adatti al tipo di gioco”.
“Ecco perchè Borja Valero diventa importante, Spalletti lo voleva già a Roma e lo ha avuto poi all’Inter. Servivano quei due o tre giocatori che potessero adeguarsi alla filosofia della squadra, che aveva già un piano e una strada da seguire”.
“Mentre il Milan doveva rivoluzionare, perchè qui c’era tutto nuovo: proprietà, società, dirigenti. L’unica cosa che è stata ereditata, contrariamente all’Inter, è stata l’allenatore. Ma il Milan aveva bisogno di una rivoluzione, l’Inter no”.
“Sul mercato hanno operato entrambe bene sul mercato, seppur in modo diverso. Il Milan ha speso tanto, ha cambiato tanti calciatori e poi ha preso giocatori buonissimi”.
“Andrè Silva è uno dei migliori acquisti del mercato italiano, così come Calhanoglu e Rodriguez”.
“Avevano bisogno di cambiare, probabilmente l’hanno fatto un po’ troppo. Ho avuto l’idea che all’inizio hanno comprato tutti questi calciatori per dare certezze a una tifoseria che ha sofferto un po’ troppo negli ultimi anni, per dare la sensazione che c’erano i soldi per cambiare la squadra”.
“E l’hanno fatto anche troppo perchè poi, quando cambi così tanto, hai tanti calciatori ma poi devi avere un’idea di come metterli in campo”.
“Suso, ad esempio, ha fatto molto bene e meriterebbe di giocare di più, ma con tutti i nuovi arrivi la sua collocazione tattica cambia un pochino”.