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1 Inter: Milano ai piedi di Icardi2 Icardi: una gara al di là del tempo3 L’istinto del killer4 Gli avversari, spostano gli equilibri ma non IcardiInter: Milano ai piedi di Icardi
Un derby atteso 15 giorni, un derby che ha tolto il respiro, un derby che rimarrà nella memoria per molto tempo.
Ci sono partite che si ricordano a lungo per l’intensità, per la bellezza delle giocate, per un gol meraviglioso realizzato da uno dei protagonisti.
Si potrebbe discettare di schemi, di tattiche, di sostituzioni, dell’arbitro, di errori, ma sarebbe tutto parziale e poco interessante.
Questo derby sarà ricordato per un solo nome: Maurito Icardi.
Un nome che gli interisti hanno urlato dall’inizio alla fine, un nome che da stasera rappresenterà un altro incubo nella già travagliata stagione rossonera.
Non segna da due giornate su azione, non partecipa alla manovra, non merita la maglia dell’albiceleste, e non scendiamo nel extra calcio.
Questo è stato il pre derby di Icardi.
Icardi: una gara al di là del tempo
Il giovanotto argentino stasera ha chiuso la bocca a tutti, detrattori italiani, stranieri e ci mettiamo anche quelli tra di noi che continuano a criticarlo.
Se gli dei del calcio hanno visto questa partita, avranno riconosciuto un loro figlioccio, uno che tocca poche palle ma quando le tocca il calcio si accende, il calcio suona la sua musica più bella, il calcio ritrova la capacità di appassionare milioni di persone un po’ schifate da interessi economici e politici che inquinano la bellezza di questo gioco.
Icardi stasera ha giocato la partita perfetta.
Doveva giocarla con la Spal o con il Genoa?
No, i fuoriclasse si tengono il meglio per le grandi soiree, riescono ad eccitare non solo i 30 mila di Benevento ma i 400 milioni che stasera in tutto il mondo hanno goduto di questo spettacolo.
E’ il sigillo dei grandi decidere le grandi partite così come ha fatto Icardi stasera.
L’istinto del killer
Puoi segnare caterve di gol con le squadre di seconda fascia, se godi di una stampa a favore magari troverai pure chi ti valuta più di Messi e di CR7.
Ma se non decidi i grandi eventi resti uno dei tanti o comunque uno bravo ma che non si vede mai quando l’importanza dell’occasione lo richiede.
Ogni riferimento a chi pensate è puramente voluto.
Ci ha messo il cuore, la tenacia, l’abnegazione, come tutti gli altri nerazzurri.
Ha corso e rincorso, è uscito per la standing ovation più emozionante degli ultimi anni con i crampi che gli addentavano i muscoli.
L’istinto del killer di Icardi è qualcosa che non ha paragoni nel calcio nazionale, forse neanche in quello europeo.
Il secondo gol di stasera è un concentrato di furbizia, coordinazione, acrobazia, capacità di leggere l’arrivo della palla con una frazione di secondo di anticipo sugli avversari.
Gli avversari, spostano gli equilibri ma non Icardi
Gli avversari. Il mitico, enorme, incomparabile capitan Bonucci, quello che è stato nei sogni di tutti i top club europei, quello che sposta gli equilibri.
Maurito se lo è bevuto due volte come un cappuccino di prima mattina, insieme a Musacchio ed al resto della retroguardia rossonera.
Tutta gente con cui i giornali hanno massacrato l’Inter e la sua dirigenza la scorsa estate durante il mercato.
I risultati ora sono sotto gli occhi di tutti.
Qualcuno dei grandi commentatori, già stasera sparerà le solite sentenze sull’Inter cinica e Icardi-dipendente.
L’Inter di stasera ha dimostrato un cuore enorme, il più bistrattato dei suoi giocatori, Candreva, dopo un paio di cross mandati a ramengo, ha fatto impazzire mezzo Milan e tutti i suoi detrattori, Vecino è stato uno stantuffo continuo, Samir ha fatto il suo dovere alla grande come sempre.
Su questo e su altro ci sarà modo di ritornare.
Ma da stasera una cosa è chiara: che c’è chi ha Icardi e chi ha Andre Silva. Il derby è tutto qui.