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Massimo Moratti in estasi: “Inter, sei da Scudetto! A Spalletti regalerei…”

Massimo Moratti ha parlato ai microfoni di Radio Rai del Derby di ieri, delle possibilità nerazzurre e di Luciano Spalletti

Massimo Moratti, ora che non è più il Presidente nerazzurro, incarna perfettamente anima e cuore del tifoso nerazzurro per eccellenza. Normale anzi, doveroso interpellarlo dopo una partita magnifica come quella di ieri.

Queste le sue parole rilasciate ai microfoni di Radio Rai: “Da presidente soffrivo molto di più, ma anche da tifosi si soffre parecchio. La tripletta di Icardi è stata magnifica, come i vari gol di Milito. Il Derby è sempre una partita speciale per tutta Milano”.

Sabato si va a Napoli: “I ragazzi di mister Sarri sono fortissimi, concreti e piacevoli da guardare. Ma l’Inter da ieri sera mi è parsa più squadra. Continuando così si può puntare allo Scudetto. Certo, la Juventus rimane fortissima, bisogna temerli sempre. Ma se noi continuiamo a giocare con carattere e con la voglia di arrivare davvero a quell’obiettivo, ce la giocheremo fino in fondo”.

Su Spalletti l’ex presidente nerazzurro ha detto: “Ci sta mettendo tanto dal punto di vista umano. Gli regalerei Cambiasso e Snejider. Il Cuchu era un centrocampista eccezionale, instancabile e generosissimo; l’olandese moltiplicherebbe la velocità dell’azione offensiva”.

Sul mercato: “L’Inter ha sicuramente bisogno di qualche innesto. Se non fosse stato per il FFP, sono certo che Suning avrebbe già regalato qualche altro giocatore a Spalletti. Sono però certo che a gennaio lo faranno, indipendentemente dal FFP. Credo anche che presto si torneranno a vivere quei momenti che solo un grande colpo di mercato sanno darti. I nuovi hanno tanta voglia di investire”.

Infine un pensiero sul rigore concesso ai nerazzurri e sul Var: “Il rigore è netto. Ovvio che quando lo concedi al 90º crei polemiche. Sul Var all’inizio ero scettico. L’Inter ha ottenuto più rigori però da quando c’è questo strumento, a differenza degli anni passati. Mi sembra un’ottima cosa, alla quale però bisogna abituarsi”.