Antonini, parole in libertà
Aver calcato i campi della serie A, anche prestigiosi come il Meazza, non significa automaticamente essere un profondo intenditore del calcio.
Ne dà una prova strepitosa Luca Antonini, ai microfoni di Sky Sport.
In vista di Napoli Inter di domenica prossima, ed in riferimento ad un paragone tra la squadra di Sarri e l’Inter di Josè Mourinho ha detto:
“Contro il Barcellona la squadra di Mourinho giocò difendendosi, giocò malissimo e questo non è nel DNA dell’allenatore italiano”.
Antonini chi?
La prima domanda da farsi è Antonini chi?
Ma si, il terzino che fino a pochi anni va vestiva senza infamia e senza lode la maglia rossonera.
Uno che ha visto diversi derby, molti dalla panchina, nel periodo 2008-2013 dovendo ricordare, ahilui, quasi solo le sberle rimediate.
In campo da titolare, a quanto riportano i tabellini, ne ha vinti solo uno, a fine settembre 2008, quando in Italia circolavano ancora le Fiat Duna.
Va bene che il calcio è lo sport democratico per eccellenza, tutti lo giocano e tutti ne
(s)parlano.
Ma che c’entra Antonini con il Triplete?
Che c’entra questo non indimenticabile pedalatore della fascia rossonera con Inter Barcellona?
Voleva parlar male dell’Inter?
Gli argomenti non mancano, soprattutto riallacciandosi agli anni passati.
Milan, dura la vita tra il ricordo del Triplete e Icardi
Invece è andato a pescare proprio Inter Barcellona, il calcio che diventa epica per tutti gli appassionati nerazzurri e non solo, forse il momento di maggior sofferenza sportiva di una vita da tifoso, anche più della finale del Bernabeu.
Vada Antonini a rivedersi l’andata di Milano e si sciacqui la bocca, altro che gioco difensivo e non entusiasmante.
Il ritorno in 10 contro undici per più di un’ora non è catalogabile tra le categorie partite belle o brutte, ma solo in quelle che le giochi per andare in finale di Champions.
Insomma, come se la strega di Biancaneve dicesse brutta a Belen Rodriguez.
Il ricordo del Triplete è un incubo per tanti, rossoneri in primis, la tripletta di Icardi di domenica gli ha tolto il sonno un’altra volta.
Poveri rossoneri, quanto è dura la vita eh…?