Napoli-Inter: la conferenza stampa prepartita di Luciano Spalletti

Le parole dell’allenatore prima del match col Napoli

Luciano Spalletti ha parlato alle 14.30 presso la sala stampa del Centro Sportivo Suning. La parola d’ordine è tenere i piedi per terra, ma senza tirarsi indietro. Queste le sue dichiarazioni.

Può bastare la prestazione del derby?

Secondo me sono quelle prestazioni che quando si arriva in fondo hanno messo qualcosa sul piatto, perché c’è un po’ tutto: il momento in cui abbiamo sofferto e in cui è stato bravo Handanovic, in cui ci siamo difesi, ma sempre con un certo ordine. Qualche situazione gliel’abbiamo concessa, siamo stati un po’ disponibili a subirle, perché nelle altre partite non abbiamo commesso quelle leggerezze. Secondo me in generale è una partita di grande livello.

Quanto può pesare il fatto che con la Roma li hai battuti 3-1?

A questi giocatori posso raccontargli poche cose. Per esempio, dopo il 2-2 subito al derby l’atteggiamento ti fa capire cosa hanno nel cuore e nella testa i nostri giocatori. Vogliono imbottire la squadra di interismo, lo si vede nelle azioni quotidiani. Dopo il secondo pareggio le loro intenzioni la dicono lunga, è una storia che parte dai piedi, arriva alla testa, ma passa per il cuore. La convinzione, la sicurezza sono quelle che ci fanno vedere i giocatori nel modo di allenarsi, affrontare le partite ed essere professionisti. Tali sono, non i miei ragazzi. Come hanno portato a casa qualche risultato è perché hanno capito da professionisti qual era l’atteggiamento giusto. È questione di mentalità e io non ho fatto niente. In quei momenti, quando subisci il 2-2, tu in panchina non sei niente, non puoi far nulla, non puoi dir nulla perché ci sono il rumore, l’amarezza, l’importanza della partita.

Cercare una mossa tattica completamente diversa? Cosa bisogna inventarsi?

Secondo me se si vuole stare in cima bisogna essere bravi, non ci sono scorciatoie, non c’è la mossa che può determinare l’andamento della partita, bisogna andare a sfidarli, convinto che puoi avere la meglio in molte delle fasi di gioco. Noi ormai non possiamo tirarci più indietro. Non è che si va lì e si tenta di sfruttare una situazione soltanto perché loro non te lo permettono. Sono talmente bravi che di problemi gliene devi creare più di uno e noi ne abbiamo le qualità. Poi ci siamo dentro fino al collo. Magari era inaspettato, ma vivendo a un certo livello prendi i connotati del livello in cui vivi. Bisogna andarli a sfidare anche a casa loro, nella loro tana, perché è così, non ci sono scorciatoie e non ci sono alternative. Dobbiamo giocarci la partita e non valutando un solo comportamento, perché poi la palla la perdi e devi riorganizzarti, riconquistarla, ma se lo fai troppo basso loro non ti permettono di riportarla nella loro area. Ci vuole equilibrio, ci vuole arte che arriva lavorando in un certo modo tutti i giorni.

Partita con il Napoli?

Prima di tutto il Napoli è uno spot per il calcio in generale. Loro sono una squadra forte, sono dove avevano programmato di essere, non concedono niente a nessuno, devi andarli a prendere, sfidare, se ti metti lì a fare calcoli devi essere più bravo della loro prima qualità e cioè il possesso palla. C’è un pallone solo, se lo tengono gli altri è un casino. Sarà difficilissimo reprimerli o limitarli, hanno la qualità di condizionare l’avversario a fare cosa loro vogliono, hanno continuità di gioco, hanno la perfezione in alcuni momenti, anche quando perdono delle partite. La perdono ma potevano vincerla. Non c’è mai stata una partita in cui hanno perso e sono stati più bravi gli avversari. Meritano proprio per l’atteggiamento che hanno di avere tutti i consensi di commenta il calcio in generale. Se Sarri avesse continuato a lavorare in banca sarebbe diventato Ministro dell’Economia. Ti costringe a fare gli straordinari durante l’allenamento per preparare una partita contro di lui, lui varia, trova la soluzione per farti male lo stesso e sottometterti alle loro volontà.

Moratti quando parla è ancora l’interista che ha più presa. Le sue parole vi responsabilizzano?

Secondo me l’ha collocata nel modo giusto, ha detto lasciateci sognare, lasciateci l’illusione. Lui usa quello che è stato il momento che ha vissuto e che ha passato nella sua carriera di presidente, ci ha fatto piacere vederlo nello spogliatoio a fine partita con quei colossi di calciatori che sono venuti ad accompagnarlo, con Tronchetti, i dirigenti. vederli al nostro fianco, contenti, a spingerci ci dà un valore ancora più importante a quello che deve essere il nostro lavoro.

Fortunato?

Io sono uno che ha il vento a favore sicuramente, ho visto quello che mi è successo. Al di là di questi episodi. Ancora ne avrete da vedere delle belle. Ho più fortuna di quella che si è vista finora.

Esame di domani?

Ne hanno già dati di esami così. Se siamo a questo punto vuol dire che abbiamo studiato molto e siamo pronti e preparati per questo confronto. Non sarà un confronto facile, perché se entriamo a dire le motivazioni ci si sta tutta la sera.