Luciano Spalletti in conferenza stampa
Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della fondamentale gara contro il Napoli di Maurizio Sarri.
Si parla di Napoli-Inter come sfida tra bellezza e pragmatismo, ma ci sono anche altre sfumatore?
“Loro sono belli ma anche concreti, danno emozioni al loro splendido pubblico, ma noi ci stiamo attrezzando. Da una partita all’altra ci può essere anche un balzo avanti più lungo che ci permette di accorciare le differenze che ancora ci sono. Abbiamo dei ragazzi che assorbono subito quello che vogliamo con risposte di qualità. Vogliamo giocare partite belle, che diano emozioni e questa è una di quelle”.
Negli anni passati non c’era molta fiducia, ora abbiamo la convinzione che domani si può vincere. Lei ha dato anche qualcosa a livello di autostima visto che i giocatori sono rimasti quasi gli stessi?
“Siamo in tanti a lavorare all’Inter, e tutti valiamo uno, abbiamo un dietro le quinte formoso, completo. Stiamo completando anche quelle posizioni che non ci permettano di avere spifferi, siamo una società forte, un gruppo importante con collaboratori di livello che hanno giocato in A e che mi danno una bella mano. Abbiamo anche un monsignore che ci aiuta dal punto di vista spirituale, il nutrizionista,…”.
Nel derby non c’erano Brozovic e Joao Mario, pochi centrocampisti in panchina. L’abbondanza del Napoli quanto può pesare?
“Nessuno perché hanno giocato una infrasettimanale, noi non siamo moltissimi ma siamo fatti in maniera perfetta per quella che è la nostra corsa. All’Inter non lavorano degli sprovveduti, abbiamo fatto tutto il possibile affinché non ci siamo rimorsi, limitazioni di nessun genere, siamo in condizione di poter vincere sempre con una rosa di qualità. Se decido che Santon può fare il centrocampista lo può fare, penso che abbia le caratteristiche per farlo. Possiamo giocare ogni partita ad armi pari, il Napoli ha giocato in Europa e ha fatto fatica ma anche noi siamo gli stessi di domenica scorsa. Loro sono di più perché hanno altre partite, è giusto così”.
La partita di Manchester le ha insegnato qualcosa che non sapeva del Napoli?
“Non trovo nulla che mi sorprende del Napoli, per me sono perfetti. Ho guardato con curiosità il City perché lo conosco meno, Guardiola è bravo a trovare delle strategie particolari infatti giravano palla a tre e il terzino sinistro non lo alzavano troppo, faceva il terzo centrocampista più che l’aiuto in attacco abbassando il centrocampista a fare il terzino. Il Napoli poi ha trovato le misure e ha saputo ricreare i presupposti per pareggia e se lo avesse fatto il City avrebbe sofferto perché si era abbassato pensando di aver trovato la vittoria. Ma il Napoli non è cambiato, ha fatto quello che fa sempre in maniera incredibile. Ma non penso che i nostri calciatori debbano essere stimolati da una partita così, dovrebbero averlo già dentro.
I calciatori del City costano 40 milioni il più economico. Ci sono calciatori in panchina che l’anno prima hanno vinto il campionato. Il Napoli ha fatto bene e ha dimostrato di essere forte. Prima del derby si diceva che Icardi creava problemi alla squadra, ora si dice che deve portare il peso della squadra sulle spalle. Prima ci limitava, ora si parla solo di lui. Bisogna mantenere un equilibrio sia in un senso sia nell’altro”.
Potreste giocare domani con maggiore leggerezza senza favori dei pronostici?
“Se la pensi così non venire domani…”.
Che esame sarà per l’Inter domani?
“I nostri calciatori ne hanno già dati di esami, se siamo a questo punto significa che abbiamo studiato molto e siamo pronti e preparati per questo ulteriore confronto. Non sarà facile perché le motivazioni sono tante”.
Si è parlato di fortuna a favore dell’Inter, si sente fortunato?
“Ho sicuramente il vento a favore perché ho fatto un bel percorso, ho forse più fortuna di quanto si è visto finora”.
Moratti parla sempre da interista, avendo sdoganato la parola scudetto vi responsabilizza ulteriormente?
“Ha detto giusto, ha parlato di sogno, illusione, lui ha vissuto quei periodi e usa il momento che ha vissuto. Ci ha fatto piacere vederlo nello spogliatoio a fine partita con i colossi di calciatori che erano con lui, con Tronchetti e i dirigenti contenti. Ci ha dato spinta”.
Che tipo di partita farà l’Inter?
“Il Napoli è uno spot per il calcio, una squadra forte, sono dove avevano programmato di essere, non concedono nulla a nessuno. Devi andare a sfidarlo, se ti metti a fare calcoli non vai da nessuna parte. Il pallone è uno solo, se ce l’hanno gli altri è un problema. Sarà difficile limitarli, hanno questa qualità di comandare il gioco e condizionare l’avversario, questa continuità di gioco, la perfezione in alcuni momenti, anche perdendo alcune partite non hanno mai dato segno di aver giocato male. Meritano i consensi che stanno avendo. Se Sarri avesse continuato a lavorare in banca ora sarebbe ministro dell’economia, fa qualcosa di eccezionale, ti fa fare gli straordinari anche in allenamento”.
L’anno scorso non ci fu partita al San Paolo, può portarla a cercare una mossa tattica completamente diversa, una sorpresa?
“Se vogliamo restare in cima dobbiamo essere solo bravi, non ci sono scorciatoie o mosse particolari. Devi andare a sfidarli convinto che puoi avere la meglio in molte fasi di gioco. Non possiamo più tirarci indietro, loro sono talmente bravi che devi andare a creare più di un problema, non puoi pensare di sfruttare una sola situazione a favore, e noi abbiamo le qualità per creargli problemi. Ora siamo dentro fino al collo, magari insperato ma poi dopo un po’ prendi i connotati del livello dove vivi e ora devi andare a cercare di vincere in casa loro. Ci vuole equilibrio, ci vuole arte e questa viene dal lavoro quotidiano”.
Negli anni non c’è mai stata partita a Napoli. Quanto può pesare il fatto che con la Roma ha vinto, può trasmettere questa convinzione?
“A questi calciatori posso raccontare poche cose, basti vedere l’atteggiamento dopo il 2-2 nel derby, ti fa capire cosa hanno nella testa e nel cuore. Vogliono imbottire la squadra di interismo, hanno avuto la determinazione nei momenti in cui hanno dovuto dimostrare le loro intenzioni, parlo del secondo pareggio. Questi sono calciatori professionisti e sanno qual è l’atteggiamento giusto per vincere. E’ una questione mentale e io non posso farci niente, quando subisci il 2-2 sei praticamente nullo, puoi parlare in panchina e nessuno ti ascolta a meno che non gli mandi un messaggio da leggere, hanno saputo reagire da soli”.
Il Napoli gioca bene ma sempre allo stesso modo: può bastare la prestazione del derby?
“Sono prestazioni che lascia qualcosa, hanno messo un po’ tutto nel piatto. C’è stato il momento in cui abbiamo sofferto e abbiamo difeso, in cui è stato bravo Handanovic, ma sempre con ordine. Qualcosa abbiamo concesso ma fa parte della nostra disponibilità a subire quelle situazioni che in altre partite non abbiamo concesso. A livello generale resta una partita di grande livello”.
E’ solo un caso che Inter e Napoli siamo in testa?
“No, l’Inter ha lavorato bene per le scelte che ha fatto, il Napoli lavora da tre anni sullo stesso progetto, poi dipende dalle valutazioni e le analisi che si vogliono fare. Per il momento siamo stati bravi nelle scelte di cui parlavo prima, nel saper cogliere l’attimo da parte di questi professionisti. Il Napoli fa calcio a questi livelli da tre anni ed è sempre lì mandando un messaggio importante anche in Europa, uno spot per il nostro calcio. Ma non dimentichiamoci tutto il resto o commettiamo un errore. Ogni settimana parte un treno, un po’ come per Icardi, chi è davanti è quella che vincerà e chi è dietro è fuori dalla Champions. A me il Napoli sta simpatico, Sarri anche, ma per vincere il campionato bisogna arrivare davanti la Juventus. Se perdi sei due punti dietro ma c’è ancora un campionato da giocare. La Roma è fortissima, la conosco bene, ha venduto un paio di calciatori ma ne ha comprati dello stesso livello, l’anno scorso ha fatto un campionato importante. Anche la Lazio è dentro, non la dimenticate, per mentalità, gioco, telaio, per struttura fisica di squadra, le capacità di Peruzzi di dare il contributo. Il Milan? Mi fido di Montella, è uno che sa parlare di calcio e se dice che le qualità per rientrare nel giro ci credo. Abbiamo già nominato sei squadre da zona Champions e con quelle dovremo vedercela fino in fondo se riusciremo a starci”.