di Luciano Oggiano – Napoli Inter, un presagio. E il mio sesto senso ha fatto ancora centro, non capisco perché non vado a scommettere…
Una partita in cui doveva, poteva succedere ben altro, e secondo i detrattori dell’Inter avrebbe potuto chiamare in causa le tecniche , quelle per l’asfalto. Invece niente catrame, sul cammino del Napoli si è sollevato solo un po di polvere e la strada è rimasta…in bianco. Ovviamente non stiamo a discutere il possesso palla, la capacità di recuperarla in tempi lampo e far ripartire l’attacco con scambi rapidi, l’Inter è ancora lontana (non lontanissima) da questi livelli, ma stasera ha mostrato di che pasta è fatta e si è visto che non è pastafrolla, come purtroppo era spesso apparsa fino allo scorso campionato.
Ha difeso più che altro, è vero, ma non era in casa dell’ultima arrivata; ha interrotto una sequenza di vittorie azzurre che durava dalla prima giornata, ha ribadito che sono maturate le “sfere” di una squadra che ha dato al Napoli non soltanto da faticare a vuoto per il suo attacco atomico, ma ha anche osato procurarle più di un grattacapo con qualche occasione che poteva finire meglio per gli ospiti che per i padroni di casa. Dire che è un pareggio giusto, è riduttivo.
E’ lecito aggiungere che è un pareggio che autorizza l’Inter a considerarsi a tutti gli effetti, e con notevoli margini di miglioramento, una candidata alle prime posizioni. Ma un interdipendente ventriloquo potrebbe aggiungere qualcosa, senza turbare chi ascolta…