Live da Appiano, la conferenza stampa di Spalletti:”Dobbiamo ancora fare passi avanti…”
Ecco cosa ha dichiarato il tecnico nerazzurro alla vigilia della sfida con la Samp
Luciano Spalletti ha parlato dal centro Suning ad Appiano alla vigilia della sfida con la Sampdoria. Queste le sue parole.
Cosa le è piaciuto di più sabato?
Tante cose, ma allo stesso tempo si trova sempre qualcosa per migliorare. Non dobbiamo credere che ci sono dei dubbi sulla strada da percorrere. Dobbiamo fare ancora passi in avanti. Vogliamo arrivare, dove ancora non lo sappiamo. Mi è piaciuto l’andare a giocarla. Qualche volta mi hanno fatto venire anche lo stringere i denti quando palleggiavano bassi, però sono usciti bene e creato anche qualche difficoltà al Napoli.
Quanto è insidiosa la partita con la Samp?
Tutte sono insidiose. Quando giochi con squadre con questo entusiasmo, classifica e allenatore sono ancora più insidiose. Sono costruiti bene. Giampaolo è uno fortissimo, dobbiamo essere bravi a ripartire da zero e mettere tutte le qualità che servono per qualsiasi partita. Serve sempre la stessa attenzione e qualità.
Quanto divertimento ci può essere nel mettere pressioni agli altri?
Non ci interessa, non vogliamo fare paura a nessuno. Vogliamo andare a creare un contesto dove ci si mette sempre qualcosa in più e si continua ad andare avanti a consolidare le certezze. Si bada a noi stessi e si guarda a casa nostra.
Idea di turnover?
Devo vederli, ci sono un paio di affaticamenti. Domattina faremo di più, oggi ci sarà completamento di recupero.
Pazza Inter. Alcune partite sono costate tantissimo, serve qualcosa in più per evitare passi falsi
Sampdoria forte, gioca calcio importante. Gli hanno tolto i pezzi migliori e ha la stessa qualità di gioco. Prima dei muscoli si allena la testa. Quando si parla di fortuna perché ho a che fare con questi professionisti, vuol dire che sanno calcolare questi pericoli. La Sampdoria è del nostro livello. L’anno scorso non ci ha fatto vedere palla, i miei calciatori non possono sottovalutare questa gara. Siamo fortissimi, ma la stessa che in un momento ha fatto bene e in un altro ha fatto malissimo.
Miranda ogni tanto esce palla al piede e rischia molto. La preoccupa?
Miranda è quello che trasferisce equilibrio agli altri calciatori. Se la prende un po’ comoda delle volte, ma non esagera mai nell’uso delle sue qualità. Ci mette quel pochino in più che gli basta, ma arriva all’obiettivo.
Giampaolo dice che parla bene di lui perché gli vuole bene. Ci dice perché lo reputa fortissimo
Sa fare il suo lavoro. Come me è uno di quelli che la storia non gli è stata raccontata, la sa tutta la storia. E’ partito da niente ed è alla Sampdoria. E’ nel mirino di grandi club, se la merita tutta questa attenzione. Gli piacerebbe allenare l’Inter, io sarei il primo abbonato. Sarebbe una garanzia per l’Inter. L’ho visto allenare sul campo e la compattezza che crea coi giocatori, è professionale e pignolo nel fare le analisi delle partite. Io sono più fortunato di lui perché ho staff più numeroso.
Che giocatore le ha consegnato con Skriniar?
Ha confermato la persona che è. Se c’è possibilità io ti telefono e ti chiedo com’è un giocatore. Se lui ti dice se mi levi anche lui… Ed è stata la conferma che mi ha detto che è un grande giocatore. Giampaolo è una persona seria e gli auguro di allenare club come l’Inter.
Che effetto ti fa essere definito Ministro della difesa?
Io l’ho detto in senso qualitativo che lui sarebbe stato ministro dell’Economia, perché lavora talmente bene. Lui spero abbia fatto altrettanto. Anche lui ha lavorato a Empoli, gli ho chiesto delle cose perché è uno bravo. E’ una persona che stimo.
Cosa ti ha detto Napoli in funziona della differenza delle due squadre. C’è ancora tanta differenza?
Sì per ora c’è differenza sotto l’aspetto della qualità di gioco. Sulla qualità e possibilità dei giocatori ce n’è meno. Gli ho visto fare delle giocate di prima, sanno bene le loro qualità e le giocate che possono fare. Noi qui dobbiamo ancora crescere. Vecino ora si sta mettendo a suo agio in un contesto dove forse non aveva la sicurezza di poterci stare. Le prime partite non ci aveva fatto vedere queste percussioni. E invece lui deve stare tranquillo, perché qui ci sta bene, non è tirato in questo contesto.
Roma, Milan e Napoli. Qual è lo step successivo?
“L’ho detto. Puntellare le certezze e avere sempre una ricerca per nuove opportunità. Non sarebbe cambiato niente, non ci facciamo tirare dentro il vortice dei commenti delle persone. Ci continuate a chiedere se siamo da Scudetto, se ce lo domandate vuole dire che non lo siamo. Alla Juve e al Napoli non lo chiedete. Dobbiamo far vedere delle certezze, dobbiamo migliorare, usare meglio la Pinetina. E’ un gradino dopo gradino, allora sì che puoi aumentare la velocità. I giocatori assumono le sembianze che vogliono loro, sanno dove vogliono arrivare”.
Chi sono i due affaticati?
Io e Domenichini. Siamo affaticatissimi. Ci sono le partite che ti danno anche un ulteriore stress e questa è una di quelle. Siamo tornati tardi, poi tu non dormi dopo quello stress di attenzioni, di voglia di mettere tutte quelle capacità. Dopo non riesci a rilassarti. Spero si siano riposati.
Cambiasso ha detto che Skriniar ricorda Samuel. A che punto è la sua crescita?
Ha margini di crescita. Ci piacque come rispose quando andammo a fare questa trattativa. Ha fatto vedere al direttore di saper rispondere. Voleva assolutamente venire all’Inter. Di volta in volta in allenamento ha questi occhi espressivi, dimmi dove andare e ti faccio vedere che arrivo là. Quando hai a che fare con questi giocatori è una scorciatoia per un allenatore per esibire un certo livello di qualità di calcio. E’ al 60% delle sue qualità. E’ veloce, forte fisicamente, salta di testa, è un giocatore fortissimo, vedrete quante squadre saranno interessate a lui e questo mi fa paura. Ho paura che i direttori vadano in giro, perché questi giocatori forti devono rimanere qui.
Come mai lo scorso anno l’Inter aveva tante paure e non rendeva. Lei si toglie dei meriti, ma qualcosa deve essere cambiato
Non lo so, non è possibile fare un’analisi. Sarebbe presuntuoso, lo facciano gli altri. Posso dirti quello che stiamo facendo adesso e quello che ho trovato. E’ uno dei gruppi migliori che ho avuto la fortuna di allenare. Stasera chi vuole dormire a casa va a casa, io non gli impongo più niente. Io mi posso fidare di loro. Sanno da soli cosa devono fare, chi dorme meglio qui dorme qui, chi dorme meglio a casa, dorme a casa e ritorna domattina. Ognuno è allenatore di se stesso. Se ti devo imporre le cose perché ho paura che tu faccia qualcosa di sbagliato, siamo messi male. Loro hanno una considerazione obiettiva di ciò che devono fare.