L’Inter punta al primo posto solitario: ecco i 5 motivi della rinascita
Indice dei contenuti
1 L’Inter stasera affronterà la Sampdoria con un obiettivo: sorpasso al Napoli e 1° posto solitario2 1. Le sconfitte con i blucerchiati3 2. Gli affari con Ferrero4 3. La spinta del pubblico5 4. La rivoluzione sulle fasce6 5. Certezze ritrovateL’Inter stasera affronterà la Sampdoria con un obiettivo: sorpasso al Napoli e 1° posto solitario
Se l’obiettivo dell’Inter fosse un libro allora sarebbe “la solitudine dei numeri primi (in classifica)”. I nerazzurri stasera affrontano la Sampdoria di Marco Gianpaolo, sesta e con una gara in meno. Vincendo sarà sorpasso al Napoli e primo posto solitario, seppur temporaneo. sarebbe temporaneo. Non sarebbe neppure la prima volta, ma più passano le giornate e più il dato diventa rilevante. Se non lo stupore, quantomeno un pizzico di sorpresa è d’obbligo, visto il calvario della scorsa stagione. Come è arrivata l’Inter a potersi giocare questa possibilità? Ecco i motivi della rinascita.
1. Le sconfitte con i blucerchiati
Ricordate i due k.o. della scorsa stagione con la Sampdoria ? A ottobre a Marassi il gol di Quagliarella portò all’esonero di De Boer, e al naufragio di un progetto che non aveva basi abbastanza solide. Ad aprile il rigore di Alvarez smontò le idee di rimonta di Pioli, che aveva interrotto contro il Toro una serie di vittorie, e che dopo la caduta coi blucerchiati avrebbe visto la sua squadra precipitare definitivamente. Pioli è sicuramente un buon allenatore, e il lavoro alla Fiorentina lo conferma, ma sembra chiaro oggi che Spalletti ha qualcosa in più. L’amico Giampaolo ha “smontato” i due predecessori, di fatto obbligando l’Inter a cercare una guida tecnica diversa, affidabile, che costituisse un valore aggiunto.
2. Gli affari con Ferrero
Senza giocatori di qualità, comunque, nemmeno Luciano da Certaldo potrebbe fare miracoli. E allora ecco che in soccorso arrivano gli acquisti dalla Samp. Centravanti e muro difensivo vengono da lì: Icardi è un colpo datato, Skriniar freschissimo ma altrettanto decisivo. In mezzo Eder, primo cambio dell’attacco e stasera possibile titolare. Il prossimo potrebbe essere Torreira.
3. La spinta del pubblico
La stagione era partita bene, ancora prima che arrivassero risultati e prestazioni, per la fiducia e l’entusiasmo del pubblico. Nonostante in estate i cugini milanisti fossero stati molto più attivi sul mercato, il popolo interista ha sempre preso d’assalto San Siro. 59.338 presenze in media nelle prime quattro gare, e anche di martedì sera si supererà quota 50mila.
4. La rivoluzione sulle fasce
L’ultima chiave stato il gioco sulle fasce: se l’inserimento dei nuovi (Dalbert, Cancelo, Karamoh) tarda, per infortuni e giovane età, dietro si è data una spolverata ai terzini in rosa. E davanti ci si è affidati alla ricca produzione di Perisic (trattenuto) e Candreva. Il croato garantisce più qualità, l’azzurro numeri e corsa. Risultato: grazie anche a loro discese e cross ribattuti l’Inter ha tirato 67 corner: prima in A, con 11 angoli di vantaggio sulla seconda. E dalla bandierina possono nascere gol: il derby insegna.
5. Certezze ritrovate
Il +12 in classifica rispetto alla scorsa stagione è stato ottenuto in primis ritrovando un’identità tattica chiara e la solidità difensiva. Quest’ultima è stata costruita anche con il recupero a livelli alti di Miranda e Handanovic, due giocatori dal curriculum pieno di grandi stagioni, ma che avevano rischiato di essere travolti dai disastri dell’ultima. Miranda era finito fra i possibili “partenti”, Handa ridimensionato. Le parate decisive di queste 9 gare raccontano un’altra storia.