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Balotelli: “Punto ancora al Top, in Italia e Inghilterra era…”

Mario Balotelli concede una lunga intervista a Nice Martin

Mario Balotelli, ex attaccante dell’Inter oggi in forza al Nizza torna a parlare con una lunga intervista rilasciata a Nice Martin. l’attaccante Italiano ha parlato di diversi argomenti, palleggiando le differenza tra Francia, Italia ed Inghilterra. Per quanto riguarda il momento che sta vivendno tra calcio giocato e stampa Balotelli ammette che in france la situazione è molto più semplice:” Nei miei club precedenti una situazione sportiva come la nostra non sarebbe mai successa. Contro lo Strasburgo abbiamo giocato male e perso una partita da non perdere, ma i tifosi sono sempre stati con noi, cantavano e applaudivano. Avere una curva così è magnifico. Il mio obiettivo resta quello di raggiungere un top club: ogni giocatore ha in mente di arrivare il più in alto possibile. La stampa? Quella francese è tranquilla: non è così dura come quella italiana a livello calcistico o come quella inglese sulla vita privata. La Nazionale? Se Ventura mi vuole chiamare, io sono pronto. In caso contrario, tiferò comunque gli Azzurri”.

La scelta del Nizza

“Prima del calcio, c’è il livello umano. Il presidente, l’allenatore, sono tutti belle persone. E’ soprattutto per questo che ho fatto questa scelta: avevo bisogno di sentirmi desiderato prima di tutto. E’ stata un’ottima scelta a livello umano, ma anche a livello calcistico. Il presidente? Parlando con lui la prima volta, guardandolo negli occhi, ho sentito che mi voleva davvero: questo mi ha fatto piacere. E quando sono arrivato, ho visto la città. Vivevo una situazione difficile a Liverpool, in una città che non mi piaceva. Avevo bisogno di un cambiamento dopo due stagioni difficili tra Liverpool e Milan. E venire al Nizza, che, con tutto il rispetto, non è il Real Madrid, sarebbe stato un rischio in caso di fallimento. Ma qui ho trovato un ambiente giusto per far bene”.

Balotelli sulle critiche della stampa

“Quello che mi innervosisce sono le critiche a livello personale o umano. Sul calcio non mi interessano. Nel senso che se io non gioco bene la domenica, il lunedì parlo con il mister di ciò che non è andato e di cosa avrei dovuto fare. Io so quando gioco bene o male, non ho bisogno di leggere i giornali per saperlo. E se ho giocato male posso rimediare lavorando duro in settimana. Le critiche non mi piacciono, ma esistono e le accetto. Fanno parte del mestiere, se non le si accetta, meglio cambiare sport o lavoro. In Italia si può finire in prima pagina per eccesso di velocità: non capisco perché lo fanno. I tabloid inglesi, invece, sono il vero problema in Inghilterra. In Italia è particolare: forse perché non ci sono molte persone famose: quindi quando succede qualcosa del genere la mettono in prima pagina perché la gente non è abituata a vedere certe cose e ha bisogno di leggerle. Non sapevo che la stampa francese fosse più tranquilla”.