Internews: novità positive in società, Steven Zhang uomo forte

Internews: Steven Zhang, nuovi poteri

Il sito del Sole 24 ore oggi si sofferma sulla nuova architettura societaria nerazzurra.
Sulla base della riassegnazione delle deleghe effettuate nell’ ultimio Cda, Steven Zhang è il nuovo uomo forte dell’Inter.Il rampollo di casa Suning avrebbe ricevuto un’ampia gamma di poteri gestionali in area sportiva ed extra sportiva. Poteri che, per esigenze di maggiore flessibilità operativa, potranno essere esercitati con firma singola.
Con questa diecisione , Zhanh Junior ha nelle sue mani poteri di fatto superiori anche rispetto al nuovo ad Alessandro Antonello e agli altri top manager dell’Inter
“.
Già il Cda svoltosi dello scorso mese di giugno aveva rivisto e definito la filiera di comando nerazzurra.In quella occasione a Steven Zhang erano state attribuite importanti deleghe di firma in materia sportiva (operazioni di mercato fino a 40 mln di euro, contratti fino a 10 mln, rispetto del FFP).

Poteri superiori agli altri manager

Ora il figlio di Mr.Zhang acquista poteri di firma anche su altre materie di primaria importanza in area business (stadio, sponsor, finanza). I limiti di firma sono analoghi a quelli di tutto il top management nerazzurro. A differenza di questi però Zhang Jiunior avrà poteri di firma disgiunta. Si tratta di un elemento di fondamentale importanza per capire chi abbia veramente in mano le chiavi del potere nella stanza dei bottoni nerazzurra. Infatti tutto il resto del top management (Gardini, Willimason, Gander e Antonello) non ha analogo potere. Tutti devono agire con firma congiunta di almeno due di loro.
La strategia societaria del gruppo Suning trova un altro elemento di chiarezza. Steven Zhang diventa l’elemento forte della società, la persona che rappresenta la proprietà cinese a Milano. Se Suning è l’Inter, il figlio di Zhang Jindong diventa Suning DENTRO l’Inter. E’ lui la persona che dà indirizzi alla politica della società e la guida in nome e per conto del padre.
Questa decisione dovrebbe anche segnare l’accorciamento della filiera decisionale che Walter Sabatini auspicava durante il mercato, quando la lontananza di chi doveva dare l’ok finale a tutte le decisoni aveva provocato non poche difficoltà operative.
Fonte: Sole 24 ore.com