Indice dei contenuti
1 Spalletti parole preoccupate (e preoccupanti)2 Che significa?3 I nomi, sempre gli stessi4 C’è molto da rispettare, la società chiariscaSpalletti parole preoccupate (e preoccupanti)
Come tutti gli allenatori che sanno comunicare bene, Spalletti utilizza anche le conferenze stampa pre gara per rivolgersi alla società. Nelle sue parole di oggi il solito motivatore, la solita carica, il solito realismo che ha portato la squadra alle soglie del vertice. Ma tra le righe delle parole odierne, per la prima volta, si coglie un segnale di preoccupazione. Alle domande su scudetto e sul possibile arrivo di Ramires, il mister di Certaldo ha invitato i giornalisti a scrivere ciò che vogliono. Per non turbare l’ambiente, perché la rosa a disposizione lo soddisfa pienamente, perché chi è stato chiamato in causa ha dato risposte sempre convincenti. Ma parlando di mercato, una chiosa Spalletti la fa ed è sorprendente.
Che significa?
“A me non interessa sapere se arriverà qualcuno, ho più timore di chi dei nostri possa essere messo sul mercato, visto il loro rendimento“.
Cosa significano queste parole? Difficile pensare all’uscita di qualche big nerazzurro nella finestra invernale di mercato. I migliori quasi mai si muovono a gennaio.L’inverno del mercato è il periodo delle toppe per ricucire, degli aggiustamenti, delle coperture di qualche infortunio. Le voci che circolano parlano di arrivi, raramente di addii al nerazzurro. Anche perché è evidente che la rosa è limitata in confronto alle competitrici, dunque non pare proprio il caso di depauperarla ulteriormente.Ragioni di bilancio non ce ne dovrebbero essere. L’esercizio 2106-17 si è chiuso in maniera più che soddisfacente.Prosegue anche quest’anno la tagliola del FFP, lo sappiamo, ma nessuno sta parlando di acquisti dal costo spropositato.
I nomi, sempre gli stessi
E allora cosa cova sotto la cenere?
Quali sono le possibili uscite che lacerano Spalletti? I nomi ipotizzabili sono sempre i soliti due Joao Mario e Brozovic, già dati in uscita in estate e poi confermati. Ma se anche dovesse uscire uno di loro sarebbe impensabile permetterlo senza un adeguato sostituto.E il difensore che doveva arrivare nelle ultime ore di mercato? E il trequartista in grado di coprire adeguatamente le due fasi? Pare incredibile che una squadra che domani sera gioca per confermare il secondo posto abbia un allenatore preoccupato da chi potrebbe andarsene, invece di crogiolarsi nell’incertezza su chi scegliere per rafforzare il gruppo.E ancora, se le cose stanno davvero così, sarebbe impossibile non leggere nelle parole di Spalletti un segnale di sconforto nei confronti della società.E’ evidente che, sotto traccia, sta ballando la cessione di qualche giocatore che l’allenatore considera indispensabile alla squadra.
C’è molto da rispettare, la società chiarisca
Siamo in presenza di una prima velata frattura tra settore tecnico e società? Sabatini in questi giorni è in Cina per i periodici summit con Suning. E’ il caso che lui o Piero Ausilio parlino, e parlino chiaro ed in fretta. C’è la serenità di una squadra che sta rendendo oltre le più rosee aspettative da salvaguardare, c’è un ritrovato clima di serenità e unità di intenti da rafforzare. Soprattutto c’è un piazzamento in Champions League da inseguire, da raggiungere nonostante la forza delle avversarie.Ci sono i tifosi. Si, quelli che arrivano in quasi 60 mila di martedì sera per una gara neanche di cartello, quelli con cui tutti si sciacquano la bocca con parole melliflue, e sono tifosi da ringraziare, tutti insieme ed uno per uno.E infine, c’è il lavoro di Luciano Spalletti da considerare. Un lavoro enorme, che sta tirando fuori l’Inter dalle secche in cui dirigenze incerte e difficoltà economiche l’avevano spinta dopo il 2010.
Vogliamo ricominciare a farci del male da soli?