Il dilemma Joao Mario. Da grande promessa a oggetto misterioso
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1 Joao Mario, il portoghese arrivato dallo Sporting per oltre 40 mln di euro è ora relegato in panchina2 La tecnica non si discute3 Un ruolo non suo4 Tra riscatto e rumors di mercatoJoao Mario, il portoghese arrivato dallo Sporting per oltre 40 mln di euro è ora relegato in panchina
Davvero non c’è posto per lui in questa nuova Inter ? Luciano Spalletti ha utilizzato Joao Mario 9 volte in tutto in quest’inizio di stagione, molte delle quali da subentrante, per un totale di appena 359 minuti giocati. Il portoghese è arrivano in pompa magna dallo Sporting e con tutte le premesse – malgrado i 40 milioni dell’affare sembrassero esagerati – di un gran colpo in prospettiva.
La tecnica non si discute
Il classe 93′ è dotato di un’ottima tecnica nello stretto ed è capace, con le sue accelerazioni palla al piede, di spaccare in due la partita. Un giocatore agile, specialmente quando si tratta di ribaltare il fronte dell’azione. Fatto sta che Spalletti l’ha schierato di rado come titolare nell’11 di partenza. Complici i lievi infortuni, certo. Ma è un dato di fatto, il vate di Certaldo gli ha spesso preferito Brozovic o all’occorrenza Broja Valero e Vecino per ricoprire il ruolo di trequartista.
Un ruolo non suo
Volendo spezzare una lancia in suo favore, Joao non è solito giocare dietro alla punta nel 4-2-3-1. Anche in nazionale, il lusitano ha spesso prediletto una posizione più defilata, sulla destra o come mezz’ala in un centrocampo a tre. Spalletti d’altronde ha provato a far di necessità virtù: sfumato il Ninja nella finestra di mercato estiva, in assenza di un vero e proprio “incursore”, ha provato a plasmarlo un po’ come aveva fatto con Nainggolan.
Tra riscatto e rumors di mercato
Le voci di mercato sul suo conto non mancano: è risaputo l’interesse del PSG e di altri top club europei. Sta di fatto che Sabatini e co. non abbiano nessuna intenzione di cederlo. O almeno fin quando non riceveranno un’offerta irrinunciabile. Ecco perché il tempo stringe ed è ora che il ragazzo mostri di che pasta è fatto prima che i venti gelidi dell’inverno lo releghino definitivamente in panchina. Joao, se ci sei, batti un colpo.
(Giuseppe Talerico – Inter Dipendenza)