#Interiscoming, l’azzardo estivo divenuto realtà. Sognando la Champions

Di Matteo Gardelli

Indice dei contenuti

1 #interiscoming scriveva, ieri sera, dopo la vittoria di Verona, la pagina Facebook dell’Inter.2 Capitolo Punti3 Gioco4 Concentrazione5 Champions#interiscoming scriveva, ieri sera, dopo la vittoria di Verona, la pagina Facebook dell’Inter.

D’altronde la squadra di Spalletti è seconda. E’ seconda ed imbattuta. E’ seconda, imbattuta e a soli 2 punti dal Napoli capolista. E soprattutto è davanti alla Juve e ‘anni luce’ dal Milan che, dopo le abbuffate di calciomercato, si è dimenticato di passare alle cose formali. Ma veramente #interiscoming? Proviamo ad analizzare la situazione in casa nerazzurra.

Capitolo Punti

L’Inter sta volando. Il merito è solo e (quasi) esclusivamente di Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo ha ridato dignità e grinta a un gruppo che, solo lo scorso maggio, era ai minimi termini. Per la prima volta nell’era dei 3 punti, l’Inter ne ha conquistati 29 nelle prime 11 giornate. E’ stata superata anche l’armada di Mourinho che, nella stagione 2009/10, si era fermata a 28. Per questo motivo, domenica alle 12.30, il Meazza sarà (quasi sicuramente) tutto esaurito per la gara contro il Torino. Giusto riconoscimento.

Gioco

In alcune fasi delle partite è avvolgente, quasi spettacolare. L’Inter, però, vive ancora di troppe folate. A Verona, nell’ultima parte del primo tempo e nella prima parte del secondo, qualcosa non girava per il verso giusto e la squadra ha sofferto. Se è vero che Borja può far fare la differenza, è anche vero che non ha il passo del trequartista ‘alla Nainggolan’. Lo spagnolo ha altre caratteristiche che, forse, sono più funzionali a questo gruppo. Spalletti sta poi puntando forte su Vecino, sta recuperando Brozovic (che resta il più ‘dotato’ in quel reparto) e sembra aver accantonato Joao Mario. Candreva è in crescita, Perisic non si discute. L’Antonio Nazionale sembra poter tornare sui livelli della Lazio, mentre il croato cambia le partite in un amen.

Concentrazione

E’ ancora un tasto dolente. L’Inter – la partita con la Sampdoria è l’esempio più nitido – tende a sedersi con un po’ troppa facilità quando è in vantaggio. Spalletti sa di dover lavorare ancora molto sull’aspetto psicologico, ma sembra sulla strada giusta. Le parole di Icardi, proprio dopo il 3-2 con i blucerchiati, ne sono testimonianza. Domenica, ad esempio, non sarà facile. Il Torino ha ritrovato Belotti, ha riscoperto un Benassi in formato Mundial ed è quindi capace di giocare brutti scherzi a chiunque. La concentrazione si ottiene partita dopo partita. Ma è partita dopo partita che deve abituarsi a pensare l’intero ambiente. Le tabelle manciniane sono un lontano ricordo anche perché non sono mai state corrette. E’ inutile pensare a gennaio – scrivendo e riscrivendo bufale di mercato – ma bisogna pensare all’oggi.

Champions

E’ il vero obiettivo di questo gruppo. Non si commetta l’errore di pensare allo Scudetto. Può essere un esercizio rischioso. Anche perché l’Inter, nei ricambi, non è all’altezza della Juve o del Napoli (che sembra puntare forte sul campionato, dimenticandosi un po’ della Champions). La corsa va quindi fatta sulla Lazio. Perché è la Lazio, più di altre, a poter insidiare il quarto posto. La squadra di Simone Inzaghi sa giocare a pallone, ha trovato un Immobile che segna a raffica e sembra non aver punti deboli. La variabile Europa League può essere dannosa, ma può anche esaltare un ambiente già ai massimi. La Roma, che ha una partita da recuperare, è ancora su un altro gradino: ha il centrocampo più rodato, ha Dzeko che non perdona. Calma, quindi. #interiscoming ma la strada è ancora lunghissima.