Spalletti ha dato una nuova mentalità
Spalletti è il principale artefice di questo straordinario campionato nerazzurro. Rispetto a dodici mesi fa, l’ambiente interista si trova a vivere una realtà diametralmente opposta. Arrivano le vittorie, per il gioco c’è ancora tempo. Vittorie che di questi tempi lo scorso anno latitavano. Si tratta dunque di una vera e propria rivoluzione, straordinaria se pensiamo che la squadra scende in campo con 8/11 identici a quelli dello scorso campionato. Ecco le parole del Corriere dello Sport circa la rivoluzione spallettiana: “In pochi mesi, è riuscito a trasmettere la giusta mentalità al gruppo e a costruire un’identità di squadra. Che non significa necessariamente giocare bene, ma essere organizzati, non crollare davanti alle difficoltà, ma trovare sempre il modo di riemergere e ottenere il massimo possibile. L’uomo di Certaldo, da questo punto di vista, si è rivelato un martello. Non passa giorno alla Pinetina in cui non ripeta all’infinito l’importanza di essere una squadra e non una banda di singoli. Il risultato è che in campo si vede un complesso di giocatori capaci di muoversi all’unisono, sostenuto da meccanismi differenti e studiati in base alle diverse situazioni”.
Gli errori da non commettere
Spalletti è un martello proprio per evitare che la guardia si abbassi. Le prime cinque della classe viaggiano ad una velocità supersonica, perdere punti sarebbe drammatico. L’Inter poi è maestra nel distruggere quanto di buono ha creato. Come non ricordare l’Inter di Mancini, prima per mezzo campionato, salvo poi chiudere quarta a diversi punti dalla vetta. Ecco, quella stagione rappresenta tutto ciò che l’Inter attuale non deve ripetere. Anche se, al momento, le differenze sono abissali. Di quella stagione bisogna ripetere solo il piazzamento finale, che ci riporterebbe in Champions League.