Indice dei contenuti
1 Guardiola, lusinghe e mazzate2 Boomerang per Sarri3 Sarri non lo merita4 Con Mourinho altra musicaGuardiola, lusinghe e mazzate
Da un paio di settimane Pep Guardiola sta spandendo miele a piene mani sul Napoli e sul suo mister Maurizio Sarri.
“La più bella squadra di sempre, il miglior allenatore, il gioco più entusiasmante…e via dicendo”.
Splendida strategia, quella del vecchio Pep, lusinghe a parole e mazzate sul campo, come si conviene d’altronde al responsabile di una grande squadra in un grande club.
Tanti complimenti, tanti elogi e sei gol rifilati ai partenopei.
Non dubitiamo assolutamente della sincera amicizia che corre tra i due mister.
Personalità enormi, competenze calcistiche smisurate, capacità comunicative di livello assoluto, idee di calcio diverse ma complementari.
Boomerang per Sarri
Eppure, eppure siamo convinti, da quel po’ abbiamo imparato a conoscere Sarri, che il mister in queste ore dopo la gara del San Paolo si stia chiedendo, tra una Marlboro ed un’altra, se Guardiola non lo stia prendendo un po’ per i fondelli.
Sarri ed il sarrismo vanno di gran moda in questi tempi, in Italia ed in Europa. Per cui viene fin troppo facile spendere elogi per il protagonista di questo fenomeno.
Ma il risultato è che il City è già qualificato mentre il Napoli dovrà sudare non 7 ma 14 camicie per strappare il secondo posto del girone.
E alla fine dei giochi, questi salamelecchi, pure se sinceri, corrono il rischio di ritorcersi proprio contro il destinatario, accreditando nell’opinione degli sportivi ed in quella ancor più perfida dei commentatori, l’immagine dell’eterno secondo, bravo, bravissimo ma che non taglia mai il traguardo a mani alzate.
Insomma uno splendido perdente.
Sarri non lo merita
Non lo merita Sarri.
Se negli ultimi anni si è vista una qualche novità nel grigio panorama calcistico nazionale è merito suo.
Napoli sta vivendo un sogno ed è merito quasi esclusivamente suo. Se la domenica in tanti si fermano a guardare la partita dei partenopei per godersi 90 minuti di spettacolo autentico è merito suo.
Chiediamoci perché Pep Guardiola non abbia mai avuto espressioni così generose per altri tecnici. Uno fra i tanti Jose Mourinho.
Con Mourinho altra musica
Perché non le meritano è la risposta più semplice.
Ma anche perché qualcuno magari lo manderebbe, con grande signorilità ed eleganza, a quel paese.
Al di là di antipatie e simpatie personali, al di là del modello di calcio che ognuno dei due mette in scena, Josè, ne siamo certi, avrebbe avuto da replicare a modo suo di fronte alla pioggia di mielosità.
Gli elogi si meritano sul campo, e nell’occasione di campo più importante degli ultimi 10 anni nella quale i due si trovarono di fronte, il buon Guardiola rimediò tre pere a San Siro ed una lezione di calcio difensivo (e di stile) a Barcellona nella magica semifinale del 2010.
Facile la conclusione: anche Sarri avrebbe preferito qualche complimento in meno e qualche punto in più.