Inter news: Torreira o Barella? Una poltrona nerazzurra per due

Inter news: tra necessità tattiche e opportunità di mercato. Torreira e Barella ai raggi X

Inter news: Torreira e Barella sono nomi che ultimamente gravitano attorno al club nerazzurro. Si tratta di due prospetti giovanissimi che stanno incantando nel nostro campionato di serie A e che, giustamente stanno attirando su di loro l’attenzione delle big.

Il progetto tecnico-sportivo nerazzurro, come si è potuto notare dalla disposizione in campo dei giocatori da parte di Spalletti, prevede l’utilizzo del 4-2-3-1. La rosa a sua disposizione “indossa” meglio questo  abito tattico che sembra cucito su misura. La fisicità è sicuramente una dote necessaria, sia essa espressa in spunto e rapidità che in potenza e imponenza.

Torreira e la sua storia calcistica

Torreira è un centrocampista classe 96, alto circa 168 centimetri attualmente in forza alla Sampdoria. Giunge in Italia approdando al Pescara e viene subito posizionato come vertice basso di centrocampo, come primo costruttore di gioco. I piedi buoni sono un pregio evidente, tanto da avere anche nelle corde gli spunti del trequartista come raramente gli è stato chiesto di fare.

Oggi nei blucerchiati si è riconfermato come fulcro di gioco della squadra di Giampaolo, che ama creare trame di gioco con palla a terra. È sicuramente quello il ruolo più congeniale e che consente di esprimere al meglio suo potenziale. Il 4-3-3 è quindi il suo habitat naturale e non il 4-2-3-1 utilizzato da Spalletti. Ipoteticamente quindi, un suo eventuale arrivo in nerazzurro potrebbe significare  voler tentare di adattare Torreira al centrocampo a due ( difficile crederlo considerati Gagliardini e Vecino alti 188 cm ciascuno) oppure cambiare progetto tecnico rinnovando e adattando l’Inter che verrà con acquisti mirati, per tramutarlo in 4-3-3.

Barella e il suo possibile impatto in nerazzurro

Barella, classe 97, è un prodotto del vivaio cagliaritano e stabilmente convocato dalla nazionale italiana di categoria. A parte una piccola parentesi nel Como, club a cui è stato prestato per una stagione, ha sempre vestito i colori rossoblu. Alto 172 centimetri, viene spesso impiegato nel centrocampo a tre sia come mezzala, che davanti la difesa, come precedentemente trattato con Torreira. Piede educato ma anche passo elegante e potente, soprattutto palla al piede; bravo a interdire ma anche capace di occupare la trequarti e a servire “l’ultimo passaggio” in zona calda, per far finalizzare l’azione. Uno come lui, anche per caratteristiche fisiche, sarebbe più idoneo a inserirsi nel progetto nerazzurro, potendo esprimere da subito le sue capacità e senza snaturare il sistema di gioco “cucito” da Spalletti. Ecco perché potrebbe essere più plausibile un suo arrivo piuttosto che quello dell’uruguaiano.

Si sa però che spesso i criteri del mercato, non sempre rispondono alle necessità solo di campo, ma anche a quelle economiche e progettuali che possono subire cambiamenti repentini non prevedibili. Per questo non è assolutamente da considerare la breve analisi, come una guida per Spalletti o Sabatini; piuttosto vuole essere un focus tattico e storico su due prospetti molto promettenti del calcio italiano.