Inter, un mercato che paga, Milan un mercato da pagare: i dati clamorosi del Corsera

Inter: dal Corriere la conferma del mercato positivo

Il sito del Corriere della Sera propone una interessante analisi tra le somme spese dai club italiani nel mercato estivo ed i punti in classifica alla data odierna.
Le soprese non mancano.
La Lazio, con 28 punti in classifica e 28,5 milioni di euro impegnati nel marcato ha il rapporto migliore, pari a 1,01 milione per ogni punto.
A ruota il Torino, che ha speso 22,6 milioni per ottenere i 16 punti con un rapporto di 1,41 milioni per punto.
Viene poi il Napoli che con i suoi 57 milioni e 33 punti gode di un rapporto di 1,80.
Dopo la Samp (rapporto di 2,44) si posiziona l’Inter.
La società nerazzurra ha investito quasi 80,6 milioni di euro in estate ed i 31 punti raccolti ad oggi indicano un rapporto di 2,77 milioni di euro per ogni punto messo in cascina.

Milan, ogni punto costa più di 12 milioni

La Roma segue distanziata a 3,87 (93 milioni per 24 punti).
Ancora più indietro la Juventus che con i suoi 149 milioni per conquistare 28 punti ha un rapporto di 5,32 milioni spesi per ogni punto conquistato.
In fondo alla graduatoria il Milan che ha fatto il botto sul mercato con 194 e passa milioni di euro spesi per rifondare la squadra. I 16 conquistati costano la bellezza di 12,15 milioni di euro ciascuno.
Dall’analisi dunque una fotografia estremamente positiva per l’Inter e per chi ha condotto un mercato dimostratosi fino ad ora logico e appagante.
Il rapporto dei nerazzurri è quasi la metà di quello della Juventus e circa 4,5 volte inferiore a quello dei cugini rossoneri.

I giochi delle coppie premiano quella nerazzurra

Se c’era qualche dubbio sulle capacità di Sabatini ed Ausilio di muoversi con abilità nei meandri complessi del mercato, questa analisi toglie ogni dubbio.
E pochi dubbi rimangono anche in merito agli errori fatti dal Milan.
Correttamente l’articolo del Corriere osserva che “la sintesi è che la storia del «chi più spende meno spende» funziona per l’idraulico, la credenza o le scarpe da tennis: perché il calcio, signori, è un’altra cosa”.
Chissà se Mirabelli e Fassone sono davvero ancora così entusiasti dei fuochi artificiali fatti in estate.
Fonte:Corriere.it