Le parole di Giovanni Simeone alla Gazzetta dello Sport
“Io e papà abbiamo un ottimo rapporto e trovo che non sia casuale il fatto di essere arrivati in Italia alla stessa età, a 20 anni. Solo che io ero più informato. Lui credeva che in estate fosse freddo come in Argentina ed era sbarcato con sciarpa, maglione, per poi scoprire che si moriva di caldo”. Lo racconta alla Gazzetta dello Sport Giovanni Simeone, figlio di Diego Pablo, ex interista e attuale tecnico dell’Atletico Madrid.
Ci sono allenatori bravi, però raramente si parla di una filosofia connessa a loro. Invece con Diego è nato il Cholismo.
“È vero, ma papà non lo vedo come un creatore di una filosofia per tanti: è una filosofia che lascia a suo figlio, così come io lo trasmetterò ai miei. I calciatori che allena ne hanno solo approfittato per crescere”.
Che consigli le dà suo padre?
“Su tutto. Staresti ore ad ascoltarlo. A me i suoi consigli servono perché a volte non mi accorgo di chi ci gira intorno. C’è tanta invidia, tanta gelosia”.
Il Cholo è stato più felice a Milano o a Roma?
“In tutte e due le città. Io invece ho un brutto ricordo della scuola a Milano. Ero piccolo e mi mandavano in un istituto di suore molto severe. Se facevo il cattivo, non potevo giocare e mi mettevano a disegnare, se mi comportavo bene mi davano una moneta di cioccolato. Non mi piaceva, forse per questo avevo tanta voglia di andare subito a scuola. Chiesi a mamma di entrare a 5 anni. Feci un esame e lo passai. Ero bravo, volevo studiare e fare l’astronomo”.
A proposito di centravanti veri, per lei chi è più forte tra Icardi, Higuain, Dzeko e Immobile?
“Icardi. Come movimenti in area è unico. Forse gli assomiglia un po’ Immobile, ma intendiamoci: sono tutti fortissimi”.
Quale sarà il podio della A?
“Napoli, Juve e Inter, nell’ordine”.
Un giorno suo padre allenerà l’Inter?
“Penso faccia parte del suo cammino, come vincere il Mondiale con la nazionale”.