Inter Torino: oggi a San Siro una splendida novità, è nato il tifoso 2.0
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1 Inter: punto perso o guadagnato?2 Nasce qualcosa di nuovo3 Quanto durerà?4 Un mutamento nel DNA del tifosoInter: punto perso o guadagnato?
Inter: il pareggio con i granata lascia l’amaro in bocca per più di un motivo.
Le occasioni fallite da Icardi e c., l’aver beccato il gol in una delle sole due vere occasioni del Toro, il palo al 90mo di Vecino (aspettiamo le classifiche aggiornate al riguardo domani).
Un punto perso o punto guadagnato?
Potremmo discutere per settimane su questo senza trovare una condivisione.
L’anno scorso perdevamo queste gare, sorridono gli ottimisti. Sono partite da vincere comunque sentenziano coloro che vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto.
La squadra ha giocato, ha sofferto, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo dopo il gol granata.
La gente di San Siro, questa gente meravigliosa se ne è accorta.
Nasce qualcosa di nuovo
E mentre la squadra si dannava l’anima per recuperare, mentre la pioggia raddoppiava la fatica dei ragazzi, è uscito un fiore da San Siro.
Sullo 0-1, 5 o 6 minuti dopo il gol di Falque, Vecino ha sbagliato un appoggio facile, quasi elementare.
La palla si è avviata in fallo laterale senza che nessuno dei nostri potesse intervenire.
Fino a qualche settimana fa, dagli spalti gremiti si sarebbe levato il classico brontolio di disapprovazione.
Quel mugugno rumoroso fatto di 70 e passa mila “vaffa, ma guarda questo, ma via, levalo…” più o meno rumorosi. Magari solo pensati, ma anche quelli facevano rumore negli anni scorsi.
Quella delusione non urlata, detta all’amico vicino, ma che moltiplicata per 70 mila diventa un rombo che fa piegare le ginocchia a chiunque si trovi a subirlo mentre stai smoccolando per trovare il pareggio.
Oggi no. La palla non era ancora uscita in fallo laterale che dalle tribune si è levato un applauso, un incitamento a chi aveva sbagliato e a tutti i ragazzi.
Quanto durerà?
Dalla Curva Nord a tutto il resto degli anelli stracarichi di affetto e di passione, questa volta si è levato un messaggio diverso, “forza raga, avanti, ce la facciamo a buttarla dentro!”
E Eder poco dopo li ha ripagati tutti.
Qualcuno dice che è stata la reazione ad uno dei pochissimi errori di Vecino e che se la palla in fallo l’avesse buttata un altro, uno a caso, Miranda, il rombo micidiale sarebbe partito di nuovo.
No, non siamo d’accordo.
La gente nerazzurra di San Siro ha capito ed ha mutato il proprio atteggiamento. Lo si percepiva dai discorsi dei tifosi assiepati e arrapati di Inter come non mai, prima dell’inizio della gara.
Sarà un atteggiamento duraturo? Finchè la squadra dimostrerà di giocare per loro, di giocare con il coltello tra i denti ed il cuore in mano, siamo convinti di si. Qualsiasi sia il risultato della partita.
Un mutamento nel DNA del tifoso
Può sembrare una piccola cosa, ma se non è un mutamento genetico poco ci manca.
E’ questo il nuovo modello di tifoso interista 2.0? E perché nasce proprio oggi?
Tentiamo una spiegazione, senza pretendere che sia l’unica. Perché la gente ha capito che dalle difficoltà degli anni scorsi se ne esce solo se società, squadra e tifosi remano tutti dalla stessa parte. E perché la gente vede che la squadra ha metabolizzato il messaggio di mister Spalletti sul valore della maglia, sul senso di appartenenza, sulle qualità morali necessarie per riportare l’Inter laddove gli compete. E infine anche perché ha visto la squadra giocare, sbagliare qualcosa, forse troppo, ma giocare non per sé, o almeno non solo per sé. Ma per tutti i 72 mila. E scusate se è poco.