Spalletti utilizza la formula di Mourinho, ma oggi non funziona e pareggia
Indice dei contenuti
1 Spalletti e la formula di Mourinho che oggi non ha funzionato2 Mourinho docet3 Perchè conviene?4 Prove a sostegnoSpalletti e la formula di Mourinho che oggi non ha funzionato
Il tecnico Luciano Spalletti ha nelle ultime 5 gare schierato lo stesso undici titolare, riuscendo a trovare continuità di risultati.
Nelle ultime gare è venuta meno la curiosità nel leggere, e l’attesa di un’eventuale sorpresa veniva costantemente tradita.
E il fondamento di questa scelta potrebbe sembrare la mancanza di alternative valide.
Come a dire che tra infortuni e una coperta coperta un po in tutte le zone del campo, non ci siano giocatori capaci di mantenere inalterato il livello della squadra.
In realtà il motivo è diverso.
Mourinho docet
E a dare manforte alle scelte del tecnico di Certaldo interviene un suo predecessore: Josè Mourinho.
Il portoghese, correva l’anno 2010 (non uno qualunque), si espresse così al termine di una delle tante gare vinte sulla panchina nerazzurra.
“Mi dispiace per chi non gioca, ma per dare continuità alla squadra e ai risultati bisogna far giocare sempre gli stessi”.
Con il suo modo diretto, misto a una sottile arroganza (della serie conosco la formula segreta della vittoria) Mou ha detto quella che probabilmente è una grande verità.
Perchè conviene?
Schierare gli stessi giocatori da sicuramente il vantaggio di dare un’identità forte alla squadra, anche sul piano del gioco.
Ma non solo.
Consente anche di raggiungere più velocemente e in maniera più sicura un rodaggio dei meccanismi di gioco.
Inoltre così facendo si riesce a dare un segnale molto positivo ai giocatori dal punto di vista psicologico (per credere basti guardare Gagliardini).
Al contrario però è importante anche non sottovalutare ciò che si può innescare, sempre psicologicamente parlando, nella testa di chi non gioca.
Ma Spalletti non sembra assolutamente peccare sul piano del lavoro mentale, e chi entra a gara in corso sembra essere pronto a dare tutto (stavolta si chieda a Eder per conferma).
Prove a sostegno
Per avere una prova della veridicità di quanto detto da Mourinho e perpetrato da Spalletti si può usare un’argomentazione a contrario.
I ricordo portano all’Inter guidata da Mancini durante la sua seconda esperienza nerazzurra, dove la formazione cambiava ogni Domenica nella speranza di cogliere di sorpresa l’avversario.
E qualche risultato è arrivato, ma quasi sempre di misura, e il gioco latitava molto, per non dire che era quasi assente.
Oppure, andando ancora a ritroso, si può parlare di Gasperini, che ad esempio schierò Zanetti in cinque ruoli diversi nelle prime cinque gare disputate.
E come è andata a finire lo sappiamo tutti.
Oggi questa formula non ha funzionato, ma è innegabile che passi in avanti sul piano del gioco siano evidenti.