Inter: a segno a raffica quando gli altri vanno in debito d’ossigeno, vediamo i tre motivi

Indice dei contenuti

1 Inter: ultimo quarto d’ora micidiale2 Preparazione atletica3 Il dato caratteriale4 La responsabilità verso i tifosiInter: ultimo quarto d’ora micidiale

10 gol negli ultimi 15 minuti.
Il dato incredibile riguarda proprio l’Inter. Delle 23 reti messe a segno dai nerazzurri, quasi la metà vengono nell’ultimo quarto d’ora di gioco.
Il dato si presta a diverse chiavi di lettura.
La più importante riguarda la tenuta fisica, i ragazzi di Spalletti riescono a spingere come forsennati anche quando gli avversari calano e vanno in debito di ossigeno.
L’ultimo esempio proprio nella gara con il Torino, recuperata da Eder all’80mo e quasi vinta con la sassata di Vecino sulla traversa che ancora balla dal 90mo di ieri.

Preparazione atletica

Segno certo che lo staff deputato alla preparazione atletica del mister di Certaldo ha lavorato bene nel ritiro di Riscone di Brunico.
La foto emblematica di ciò sono le volate di Perisic, anche se da un paio di domeniche sono merce piuttosto rara.
Ivan ha capacità atletiche fuori dalla norma e questo gli permette di prendere in velocità qualsiasi avversario anche negli ultimi spiccioli di gara per creare situazioni di difficoltà in area o per andare direttamente al tiro.

Il dato caratteriale

Ma il dato mette in rilievo un altro aspetto positivo e dimenticato dalle parti della Pinetina, quello caratteriale.
E’un Inter che non molla mai, che proprio nei finali di gara tira gli strattoni più forti per spezzare le resistenze avversarie.
Niente a che vedere con le gare del campionato scorso, quando alla prima difficoltà la squadra andava in coma profondo. Quest’anno il nerbo, la garra, da parte di tutti gli undici in campo sono una caratteristica che tutti gli addetti ai lavori hanno dovuto riconoscere.
Spalletti ha i suoi meriti evidenti in tutto questo.
La tenuta mentale è fondamentale per abbassare l’impatto dell’acido lattico nei muscoli. I ragazzi hanno una consapevolezza diversa dell’atteggiamento da tenere, per il rispetto dovuto alla maglia, a loro stessi e a chi ha pagato il biglietto.

La responsabilità verso i tifosi

Ecco, il terzo elemento fondamentale è proprio il gran pubblico di San Siro.
La marea umana che ha affollato il Meazza dall’inizio del campionato ha un duplice effetto sul comportamento in campo.
La spinta emotiva del tifo, tornato caloroso e appassionato come da anni non si sentiva, quell’urlo che ti spinge alle spalle come una folata di vento impetuoso.
Ma anche il senso di responsabilità più volte citato da Spalletti, quel dovere nei confronti della gente di dare tutto, fino all’ultima stilla di sudore per cercare il risultato sempre e comunque.
In troppi che hanno calcato il prato di San Siro negli ultimi anni si sono dimenticati che essere all’Inter deve essere vissuto come un onore, un privilegio che solo pochi possono avere.
Spalletti ha iniziato ad inculcare questo concetto a sé stesso ed ai suoi giocatori fin dal primo giorno in cui si è presentato.
I risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti.