Il Giorno, clamorose dichiarazioni di Marotta
L’amministratore delegato della Juventus, Giuseppe Marotta, ha parlato, in un’intervista a “Il Giornale”, toccando diversi argomenti spigolosi.
Dal doping a Calciopoli ai biglietti, la Juve sempre al centro. Che idea si è fatto?
“I forti generano sempre invidia. Si è galoppato sulla cultura dell’invidia così come non c’è la cultura della sconfitta”.
Come spiega la virata di rapporti con il presidente della Figc Tavecchio?
“Ha preso coscienza che il calcio va riformato. L’abbiamo convinto, ma si è anche convinto da solo. Di questo gli va dato atto”.
E le riforme si fanno?
“Il sistema non può reggere 102 società professionistiche. Sono scomparsi i mecenati, serve sostenibilità. Siamo convinti di ridurre la serie A a 18 squadre. E le seconde squadre sono fondamentali. Io vedo una serie A e una sorta di A2 con tre gironi”.
Anche per rilanciare i vivai dove avete qualche difficoltà.
“È vero, ma è difficile fare il salto dalla Primavera alla prima squadra. Tra le grandi il Milan è un’eccezione, forse per il momento storico”.
A proposito di Milano, cosa pensa di Inter e Milan versione cinese?
“La competitività sportiva è sempre al massimo livello. Poi il calcio è un prodotto congiunto e con loro abbiamo instaurato un ottimo rapporto per valorizzarlo”.
Il Var può essere la motivazione per il settimo scudetto, per zittire chi dice da sempre che la Juve è favorita?
“Noi comunque abbiamo l’obbligo di vincere. Siamo costruiti per lo scudetto, non conquistarlo sarebbe una sconfitta. Non temiamo il Var, anzi può legittimare le nostre vittorie. Ad esempio noi abbiamo già tirato gli stessi rigori – tre – della scorsa stagione. Poi li abbiamo sbagliati…”.
Fonte: Il Giornale