Fabrizio Biasin non usa mezzi termini
La disfatta della Nazionale ha lasciato tutti attoniti. Il mondo del calcio italiano si interroga sui perché di questo fallimento. Sistema? Stampa? Calciatori poveri di talento? Probabilmente sono tutti colpevoli. Fabrizio Biasin, nel corso del suo consueto editoriale per Tuttomercatoweb, non ha usato mezzi termini per descrivere il disastro azzurro: “Qui muore il calcio italiano”. Parole dure, pesanti, tristemente vere. E non è morto solo il calcio, con lui è morto tutto il sistema italiano. Queste le sue parole: “Qui muore il calcio italiano, condannato dall’improvvisazione, le cattive abitudini, il malcostume di chi pensa che ce la farà per qualche bislacco diritto divino”. Attacco frontale al sistema calcio italiano, unico vero colpevole di questo fallimento. Poi ha continuato: “Qui muore il calcio italiano, figlio dei pissi-pissi di Palazzo, degli inciuci, delle furberie, del “io do qualcosa a te e tu dai qualcosa a me”, del presidente che sembra il Gatto e il ct che voleva essere la Volpe”. Tavecchio e Ventura non vengono risparmiati, poiché sono lo specchio di questo sistema. Si è riferito a loro quando ha detto: “Qui muore il calcio italiano e pretendiamo solo una cosa: capoccioni, per pietà, risparmiateci la fatica di chiedere le vostre teste, se avete un briciolo di dignità levatevi dalle balle in autonomia”.
Poi ci siamo noi e i calciatori
La Nazionale è composta da calciatori che, probabilmente, non sono all’altezza ma che ci hanno provato. E poi ci siamo noi che non abbiamo mai smesso di crederci. A tal proposito Biasin ha detto: “Qui muore il calcio italiano e dispiace per chi ce l’ha messa tutta, per i campioni che 11 anni fa alzavano la coppa più bella e oggi, invece, assaggiano il sapore fetente delle lacrime. Qui muore il calcio italiano. E ci fa male, malissimo, ma guardiamoci in faccia: è dannatamente giusto così”. E proprio perché è giusto così, assistiamo inermi al funerale del calcio italiano. In merito a questo, Biasin è stato poetico e duro allo stesso tempo: “Qui muore il calcio italiano e scusatemi se per una volta non trovo appigli per provare a strapparvi un sorriso, ma questo è un funerale e ai funerali si sta zitti. Zitti”. Già, zitti e lavoriamo, tutti, per un futuro migliore.