Pagelle Gazzetta Italia Svezia
Pagelle Gazzetta – La rosea non sale sopra il 6, molte le insufficienze, tantissime quelle gravi, a partire dal ct Gian Piero Ventura.
Ventura: 3, Si consegna alla storia come uno dei peggiori c.t. di sempre, se non il peggiore. Presuntuoso nella comunicazione, improvvisatore nell’allestire formazioni. Né gioco né
qualificazione: il nulla. Amen.
Buffon: 6, Praticamente disoccupato. Una paratella su Claesson, un’uscita alta molto disturbata. Chiude qui la sua carriera azzurra e non è un bel chiudere. Forse ha responsabilità come aiutante commissario tecnico.
Barzagli: 5, Due partite in tre giorni, alla sua età, costano fatica, sudore e sbagli. Passaggi errati, scontri duri con esiti incerti. La pensione lo attende ed è giusto così, è
giunta l’ora di andare.
Bonucci: 6, Naso fratturato all’andata,ginocchio ballerino al ritorno. Bonucci alla Enrico Toti, lancia stampelle contro il nemico. Hadato quel che ha potuto, ha minato una brutta situazione nella ripresa.
Chiellini: 6, Si veste da giustiziere ecerca subitanea vendetta su Berg: pescato con le mani nella marmellata, viene ammonito. Il giallo non lo condiziona, si batte. Certo, l’usura c’è e si intravede.
Florenzi: 6, Core de Roma in trasferta a Milano. Commovente per impegno, dedizione, spirito di sacrificio e pazienza per qualche tiroocross svirgolato. Con undici Florenzi, a Solna
non avremmo perso.
Jorginho: 6, È dura passare dall’università di Sarri alle elementari di Ventura. Errori basici da smarrimento e intuizioni notevoli, tipo la palla per Immobile. Ha idea di gioco e
senso geometrico: coltiviamoli.
Parolo: 6, La risposta laziale a Florenzi, per spirito di abnegazione. Nelle sue incursioni in avanti non trova il pallone o la porta. Premiamo l’ottimismo della volontà, il gran
dispendio di fatica.
Darmian: 5, Up&down, su all’andata e giù al ritorno. Riluttante al cross di sinistro, risulta macchinoso nel tentativo di portarsi la palla sul destro. Colpito al ventre ad inizio
ripresa, sostituito in corso d’opera.
Immobile: 5, No, non è la Lazio di Inzaghi,questa è l’Italia di Ventura. Errante come a Solna, sbatte sulla grande muraglia gialla. Gli capita un’unica vera occasione, ma Olsen smorza e Granqvist rinvia.
Candreva: 5, A lungo non imbrocca un cross neppure per sbaglio: traversoni corti o lunghi, mai tagliati su misura. Ci mette un filo di verve a inizio ripresa, ma è un fuoco fatuo. Niente da fare, Candreva non va.
Gabbiadini: 5, Il gabbiano Gabbiadini, svolazzante sulla trequarti e mai in picchiata sulla trequarti. Dialogo faticoso con Immobile, sebbene i due abbiano condiviso un pezzo di Under 21. Rimandato, non bocciato.
Belotti: 5, Continua nella sua personale via crucis post infortunio. Non è il vero Gallo e non lo si può crocifiggere. Ventura lo mette dentro per disperazione e lui dà quel che può, cioè poco, quasi niente.
El Shaarawy: 6, Ha gamba e la fa valere, nel quadro di un’Italia che non ha più testa né schemi, ma soltanto cuore. Suo il tiro che per un attimo ci fa sperare. Olsen però lo respinge e l’illusione è spezzata.
Bernardeschi: 5, Il manifesto dell’inadeguatezza di Ventura, l’ultima insensata mossa di un c.t.: Bernardeschi mezzala per l’assalto finale. Non aggiunge nulla, anzi toglie. Fuori
ruolo, fuori da tutto.
Fonte: Gazzetta dello Sport