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Nazionale, Carlo Ancelotti possibile, ma solo a queste condizioni

Nazionale, Carlo Ancelotti è come Superman, quando c’è bisogno di lui si chiama a gran voce e lui risponde: con delle richieste

Nazionale, dopo il fallimento di Ventura è il momento di chiamare Carlo Ancelotti, un allenatore vero con una certa abitudine a vincere

Il cervello umano funziona in modo bizzarro. Per ottimizzare i miliardi di informazioni che ci tempestano ogni secondo ci rende più importanti quelle più cronologicamente vicine. Carlo Ancelotti è stato esonerato dal Bayern Monaco dopo un primo anno non eccelso ed un inizio di stagione da mani nei capelli.

Peccato che Carletto, in realtà, sia uno degli allenatori migliori che il mondo del calcio abbia mai visto. Colui capace di togliere la maledizione della dècima in quel di Madrid.

La nazionale, lui, non la rifiuterebbe mai a prescindere e sa che non saranno di certo i soldi a convincerlo: la voglia di tornare in Premier e le lusinghe milionarie di Chelsea ed Arsenal, su tutti, si fanno sentire. Però la maglia azzurra è un’altra cosa.

La questione economica, anche con uno stipendio sul livello di Conte (4 milioni) è poco rilevante. Ciò che realmente interessa il (forse) futuro CT è una riforma a tutto tondo del mondo Calcio in Italia.

A partire dai piani alti della FIGC e della Lega A c’è bisogno di uno “svecchiamento” di idee ancor prima che di persone. Sono adatte, però, le persone che fino ad ora hanno “governato” il mondo del calcio in Italia? Non spetta a noi deciderlo.

Il progetto che dobbiamo consegnare ad Ancelotti

Basta con le lacrime, basta con le lagne sugli impegni e sugli stranieri: ci vuole olio di  gomito.

L’Italia è piena di talenti più o meno grezzi che necessitano una giusta guida per poter esplodere definitivamente: quella guida è Carlo Ancelotti.

Carta bianca in mano ad un uomo che sarebbe anche capace di mediare con le esigenze dei club: con il comune interesse, però, di riportare in alto i colori della nazionale con sede a Coverciano.

Non basta puntare sui giovani, bisogna dare dell’esperienza importante a questi giovani: bisogna insegnargli come comportarsi quando le gambe tremano intorno a 70.000 persone che gridano per 90′. Dare a questi giovani la sicurezza che solo i veterani possiedono.

Chi meglio di un uomo che ha vinto 2 Champions da giocatore e 3 da allenatore?

Chi meglio di chi a Madrid ha una statua nel cuore di ogni tifoso del Real?

Chi meglio di Carlo Ancelotti?