Serie A | Ripartiamo dal campionato. Ripartiamo da noi

Ripartiamo dal nostro campionato

Serie A | Caro campionato, ti scrivo per dirti: grazie. Grazie di tornare, già nelle prossime ore, perché non ne posso davvero più. Prima eravamo il popolo da 60 milioni di Commissari Tecnici, dopo la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia siamo diventati il popolo da 60 milioni da presidenti di Federazione. Tutti hanno la soluzione. Tutti sanno tutto di tutto e tutti. Quindi è per questo che, caro campionato, ti dico grazie. Torniamo a parlare di calcio giocato, perché è di calcio giocato che ne abbiamo bisogno: come di una boccata d’aria fresca in una giornata afosa.
Perché è da te che dobbiamo ripartire, se vogliamo tornare a vivere notti come quelle del luglio di 11 anni fa. E’ dal renderti più spettacolare, più avvincente che il nostro calcio deve costruire le sue nuove fondamenta.

Dobbiamo rivoluzionare prima il nostro modo di vederti, concepirti e viverti se vorremo davvero mettere in atto il ‘grande stravolgimento’: proprio come fece, nel 2000 dopo la delusione europea, la Germania. Grazie, quindi, caro campionato per correrci subito in soccorso con una giornata da vivere dal primo all’ultimo respiro: dal derby di Roma alla sfida fra Napoli-Milan di sabato sera, passando per la complicata trasferta della Juventus a Genova contro la Sampdoria fino alla grande conclusione con Inter-Atalanta.

Riscopriamo il calcio

Caro campionato, portaci a maggio senza darci un attimo di tregua. Ricordaci che il calcio è soprattutto quello che viviamo dentro uno stadio e non nelle stanze dei bottoni. Se oggi i bambini sognano di diventare chef stellati e non terzini alla Fabio Grosso è perché, in questi anni, ti abbiamo trascurato. Abbiamo dato più peso alle polemiche arbitrali, alle lotte di potere, alle corse a questa o quella poltrona e non ci siamo accorti che, poco alla volta, scendevi di livello, i tuoi stadi si svuotavano e si preferiva andare all’Ikea piuttosto che guardarsi un Chievo-Crotone.

Ripartiamo da te, dai tuoi interpreti. Ripartiamo dalla nostra Inter che proverà l’impresa di arrivare oltre il quarto posto, ripartiamo da Che Gue Sarri che cercherà di porre fine alla tirannia della Juventus, ripartiamo dalla Lazio (ma quant’è bella la Lazio di Simone Inzaghi) che proverà a scrivere nuove pagine della sua storia.
La Russia, così come i Mondiali, è lontana. Lontanissima. Abbiamo 4 anni per tornare ad avere il campionato più bello del mondo, altro che Premier League. Solo così potremo tornare ad avere, com’è giusto che sia, la Nazionale più forte del Mondo.