Icardi, quasi metà dei gol
I numeri sono dati freddi, che possono dire tutto o il contrario. Quelli di Icardi in questa prima parte di stagione parlano chiaro: nessuno incide come il capitano nerazzurro sul risultato finale della sua squadra.
Maurito è andato a segno 11 volte sui 23 gol dell’Inter; quasi la metà dei gol nerazzurri è opera sua.
Se andiamo a vedere i dati degli altri bomber della massima serie, solo Ciro Immobile si avvicina.
L’attaccante laziale ha messo a segno 14 gol dei 31 dei biancoazzurri, dunque il il 45% .
Mertens ha siglato 10 dei 32 gol del Napoli capolista, il 31%, e anche Dybala incide per il 31% con i suoi 11 gol sui 35 juventini.
A distanza siderale Dzeko i cui 7 gol sui 21 della Roma fanno un terzo esatto.
Chiavi di lettura diverse
I dati ovviamente possono avere diverse chiavi di lettura.
Se i numeri da un lato esaltano l’importanza del bomber, dall’altro possono essere interpretati come una difficoltà della squadra a mandare in porta un più alto numero di giocatori, a testimonianza di maggiori difficoltà nella gestione di schemi diversi o di soluzioni offensive alternative.
Spalletti sa di avere al proprio arco due armi micidiali, la capacità di Perisic di spaccare le difese e un dominatore degli ultimi 16 metri come Icardi.
Sarebbe puro autolesionismo andare a variare un assetto che, pur con i limiti di una squadra ricostruita dopo il naufragio dello scorso anno, sta garantendo una continuità di rendimento che ha portato l’Inter alle soglie della vetta.