De Boer parla a Marca della sua esperienza nerazzurra
Frank De Boer, ex allenatore dell’Inter e fresco reduce dell’esonero dal Crystal Palace, ha rilasciato un’intervista a Marca.
Il tecnico olandese ha parlato ovviamente anche della sua esperienza nerazzurra, iniziata con cattivi presupposti (arrivato a agosto a ridosso dell’inizio del campionato) e finita peggio.
Come già spiegato in precedenza De Boer avrebbe voluto avere più tempo per far assimilare alla squadra la sua idea di calcio.
Tuttavia i risultati negativi, come noto, hanno spinto Suning a optare per l’esonero e affidare la squadra a Pioli.
Ebbene De Boer ha poi parlato dell’Inter di oggi, guidata dal collega Spalletti.
E secondo l’ex allenatore i nerazzurri quest’anno hanno tutti mezzi per lottare per lo scudetto.
Ecco le parole di de Boer a Marca
Quali sono le differenze tra lavorare con i giovani in Olanda e farlo in Italia o Inghilterra?
In Olanda tutte le squadre creano molti talenti e lasciano che i giovani giochino. In Italia o in Inghilterra, in genere, preferiscono un giocatore con esperienza.
L’Olanda è molto famosa per il suo settore giovanile, soprattutto quello dell’Ajax, perchè diamo la possibilità ai giovani di far parte delle Prime Squadre.
I tifosi questo lo capiscono, anche quando arriva una sconfitta, mentre in Inghilterra non lo accettano. Questa è la differenza.
Sull’esperienza nerazzurra
Sei arrivato all’Inter senza aver svolto il precampionato e sei stato esonerato dopo sole 11 giornate. Pensi di non aver avuto il tempo di portare le tue idee in Italia?
Sì, perché quando vuoi cambiare qualcosa ci vuole tempo.
All’Inter volevano cambiare perché non erano ad alto livello da molto tempo, ma non hanno avuto pazienza.
Penso che la mia Inter abbia giocato abbastanza bene, ma i risultati non sono arrivati.
Mi serviva ancora un po’ di tempo.
Ora stanno bene e sono sicuro che possono lottare per il titolo.
Cosa ti hanno insegnato le esperienze negative all’Inter e al Crystal Palace?
Che devo essere più duro, soprattutto all’inizio. Che se voglio fare una cosa, la faccio e basta. Ho sempre pensato agli altri e non a me stesso.
Ti piacerebbe allenare la nazionale olandese?
In questo momento sono rilassato e non ho fretta.
Forse un giorno, non si sa mai.
Forse Koeman potrebbe fare bene, perché conosce bene il calcio.
Come allenatore, Ronald ha dimostrato che il suo gioco può funzionare anche in Inghilterra e in Olanda.
Non è andata bene con il Valencia, ma per me potrebbe essere una buona scommessa per la nazionale.
Ti sarebbe piaciuto rimanere a Barcellona, magari con un altro ruolo che non fosse l’allenatore?
Barcellona è sempre nel mio cuore. Ho trascorso quattro stagioni e mezzzo fantastiche, ma sono contento di ciò che ho deciso di fare dopo che ho smesso.
Ti piacerebbe allenare una squadra spagnola?
Sì, perchè il loro stile di gioco è molto vicino alle mie idee di calcio. Tecnicamente e tatticamente. Ci sono giocatori molto buoni.