Inter Atalanta | Gasperini: un maestro che insegna in provincia. La colpa è dell’Inter?
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1 Gasperini è un maestro di calcio ma non allena una Big2 La colpa è dell’Inter3 Facciamo chiarezza4 Il futuro di GaspGasperini è un maestro di calcio ma non allena una Big
Inter Atalanta | La partita di domenica sera tra Inter e Atalanta si avvicina ed i nerazzurri al Meazza si troveranno davanti una vecchia conscenza. L’allenatore dei bergamaschi: Gian Piero Gasperini. Gasperini infatti è stato allenatore dell’Inter nel 2011. Rimasto pochissimo all’Inter, 3 mesi per essere poi esonerato il 21 settembre, ad un mese circa dall’inizio della stagione ufficiale. Gasperini era stato preso dopo il tandem tra Benitez e Leonardo, che avevano aperto e chiuso la stagione precedente per iniziare un nuovo corso. Il viaggio di Gasp all’Inter però durò veramente poco, per poi essere esonerato dall’ex presidente Massimo Moratti. Gasperini veniva da un esperienza notevole con il Genoa ed era la prima esperienza in una big, prima ed ultima fino ad ora.
La colpa è dell’Inter
In questi giorni qualcuno ha scritto che la colpa del fatto che Gasperini sia un “maestro di provincia” è dell’Inter. Gasperini, che nelle sue esperienze ha fatto sempre bene, ha toccato il suo apice con l’Atalanta lo scorso anno. Quarto posto in campionato ed una qualificazione diretta all’Europa league, con il merito di aver scoperto tanti giovani (tra cui il nostro Gagliardini) ed aver fatto vedere un calcio spettacolare. Considerato ciò allora perchè Gasperini non allena una big? Secondo qualcuno il motivo sarebbero quei tre mesi passati all’Inter. Assunto più dallo staf tecnico che da Moratti, al quale non andava troppo a genio, e costretto a lavorare con un gruppo che non aveva motivazioni Gasp, non è riuscito ad esprimere il suo potenziale. Queso, secondo quanto abbiamo letto, sarebbe il motivo per cui Gian Piero Gasperini non allena una big.
Facciamo chiarezza
E’ vero. Il gruppo aveva vinto tutto e non era poi cosi giovanissimo e magari realmente non aveva voglia di rimettersi in gioco con un allenatore che “non ha il carisma di Mourinho. cit”. Questo però è il primo punto di domanda, perchè per allenare una Big il carisma serve, e ne serve pure tanto. Allenare i giovani e farli esplodere è una cosa difficile e ne và dato il merito a chi ci riesce. Allenare i top player però è un tantino più complesso. Sono giocatori maturi, che hanno vinto e tanto e bisogna avere il polso della situazione perchè sennò l’allenatore viene scavalcato.
Allenare una big richiede tante cose, tanti peculiari aspetti che esulano dalla tattica. Bisogna saper affrontare e reggere la pressione di vincere ogni partita, di non perdere mai in maniera clamorosa, di giocare davanti ad un pubblico che ha visto i migliori giocatori della storia passare per Milano e questo lo ha reso un pubblico viziato.Arrivare quarti con l’Atalanta è un risulto che ha valore, è un risultato sorprendente e con cui si fà la storia. Arrivare quarti con l’Inter in questa stagione è l’obiettiv minimo, ai tempi di Gasperini sulla panchina dell’Inter sarebbe stata una stagione fallimentare sotto ogni punto di vista.E’ una realtà, magari non è giusto, ma è una realtà che in una grande squadra non hai tempo per importi e devi farlo da subito, altrimenti ogni partita può essere l’ultima. Perdere con il Novara e con il Trabzonsport è inaccettabile per una società come l’Inter.
Il futuro di Gasp
Gasperini di certo è un mestro di calcio, sà far giocare le squadre in modo eccellente e sà lavorare con i giovani. Si, merita na big visto i risultati ottenuti ed è probabile che se continui cosi alla fine la big arriverà. Le carriere degli allenatori sono strane, tanto strane. Stramaccioni sembrava destinato all’olimpo del calcio ma, per ora, non sembra quello il suo destino. Sarri era stato invitato a lasciar perdere perchè “non era capace” quando allenava in serie C ed oggi, dal punto di vista del gioco è uno dei migliori d’Europa. Ci rendiamo conto che puntare il dito verso l’Inter è sempre bello ed è lo sport nazionale però, magari non sempre è colpa nostra.