Indice dei contenuti
1 Inter: il progetto di Suning accelera2 Nascono i comitati contrari3 Le parole de “Il Fatto Quotidiano”4 I motivi delle proteste5 Le proteste non possono fermare tuttoInter: il progetto di Suning accelera
Come già riferito da queste pagine pochi giorni fa, Suning è pronta ad investire oltre 100 milioni di euro nella nuova cittadella sportiva nerazzurra che dovrebbe segnare la fine dell’epoca della Pinetina di Appiano.
La zona individuata sarebbe quella di Piazza d’Armi. Una zona di circa 80 ettari sui quali dovrebbero sorgere campi da calcio per prima squadra e giovanili, le strutture direzionali della società, un centro medico d’eccellenza oltre a giardini e spazi commerciali.
Una struttura che porterebbe l’Inter ai vertici europei in fatto di infrastrutture, ma non solo.
Si tratterebbe infatti di una riqualificazione complessiva di tutta l’area urbana di quella zona e anche per questo il Comune di Milano si è subito dimostrato interessato al progetto di Suning.
Nascono i comitati contrari
E’ di oggi la notizia, riportata dal Fatto Quotidiano, che sono sorti i primi comitati che si oppongono alle realizzazione.
Come sempre succede nel nostro paese, qualsiasi iniziativa tenda ad apportare novità trova sempre l’ostacolo di qualcuno che si frappone in nome di interessi superiori.
Magari senza rendersi conto degli enormi vantaggi che la realizzazione del progetto procurerebbe alla città nel suo complesso ed alla zona. E’indubbio che questa vivrebbe un rinnovamento urbanistico, e dunque sociale, con tutti gli effetti positivi anche in termini di ricadute economiche sulla cittadinanza che vive in quelle zone.
Le parole de “Il Fatto Quotidiano”
Queste le parole del Fatto Quotidiano:
“Da una parte i comitati dei cittadini di Milano Ovest, le associazioni ambientaliste e i Cinquestelle. Dall’altra il patron cinese dell’Inter, il miliardario Zhang Jindong a capo della società Suning, e l’amministrazione Pd del sindaco Giuseppe Sala (…). Ma nel giro di pochi mesi tutto è cambiato. Sono arrivati i cinesi di Suning con una nuova proposta che piace molto al Comune, ma contro cui i cittadini sono pronti a fare le barricate. L’idea del magnate Zhang Jindong, che dal giugno 2016 è azionista di maggioranza della squadra milanese, è trasformare Piazza d’Armi nel nuovo mega-campus della società nerazzurra al posto della storica Pinetina di Appiano Gentile. Il progetto prevede, oltre alla creazione di almeno una decina di campi da calcio, un centro medico sportivo, un albergo e attività commerciali (…)”
I motivi delle proteste
“I cittadini insorgono. Affermano che la legge prevede che l’alienazione di un bene pubblico sia fatta con un bando pubblico e non con una trattativa di carattere privatistico. Ma il Comune e la Suning sembrano intenzionati ad accelerare i tempi nel tentativo di chiudere l’affare prima che il previsto aggiornamento del Piano di governo del territorio (Pgt) cambi le carte in tavola. Per evitare intoppi, i cinesi hanno subito accetto la richiesta dell’Invimit di farsi carico delle spese – circa 100 milioni di euro – necessarie per bonificare l’area e per realizzare le opere di urbanizzazione. Comitati, ambientalisti e Cinquestelle non si danno per vinti e promettono di dare battaglia. Il primo passo è un incontro pubblico al quale, promettono, seguiranno eclatanti azioni di protesta“.
Le proteste non possono fermare tutto
Da parte nostra non possiamo che augurarci che il Comune di Milano sappia privilegiare i grandi benefici che il progetto nerazzurro porterebbe alla comunità.
Le proteste dei cittadini devono essere sempre ascoltate, ma senza che esse debbano costituire un ostacolo alla realizzazione delle opere.
Con un filo di ironia (possiamo permettercelo?) si potrebbe pensare che i comitati siano stati organizzati tifosi milanisti. Dopo aver visto i giardini antistanti il Meazza intitolati ad Helenio Herrera, ora vedono l’Inter avviarsi verso un altro obbiettivo di prestigio enorme che porterebbe la società nerazzurra in linea con i top club europei in fatto di impianti.
E tutto questo mentre al Milan stanno ancora a cercare di capire molte cose della nuova proprietà.
Semplice ironia, lo ripetiamo. Siamo certi che non è così; ma forse se fosse così, sarebbe più bello.
(Fonte: Il Fatto Quotidiano)