Focus Inter | Terzini e trequartista: Spalletti disegna “a fantasia” la sua Inter
Indice dei contenuti
1 Gli accorgimenti tattici di Mister Spalletti2 Il Trequartista3 La funzionalità di Vecino e Borja4 I terzini5 Dalbert e CanceloGli accorgimenti tattici di Mister Spalletti
Focus Inter | Da inizio stagione la lacuna più grande che ha afflitto l’Inter è stata riconosciuta da tutti come il trequartista. In effetti nello schieramento tattico di Mister Spalletti manca un trequartista puro che faccia girare al meglio il suo 4-2-3-1. La partita di ieri però ha evidenziato due punti fondamentali del gioco di questa Inter: Il trequartista ed i terzini. La partita di D’ambrosio ha mostrato l’importanza che ricopre un terzino di spinta in un modulo come il 4-2-3-1. Ha sollevato però anche un dubbio: E se a questa Inter mancassero effettivamente i terzini più del trequartista?. Andiamo ad analizzare i due punti.
Il Trequartista
Spalletti, non avendo come detto un trequrtista puro ha provato gli uomini che aveva: Brozo, Joao Mario e Borja. Lo spagnolo in effetti è quello che ha dato più certezze nel ruolo e non a caso sono 6 le partite giocate di fila. Dal derby è proprio Borja quello che ha assunto il ruolo di assistere Icardi. Anche questa mossa però ha evidenziato alcune lacune, su tutte il fatto che Valero soffre la fisicità ed i ritmi alti, cosa che per un trequartista è pane quotidiano. Ed è qui che spalletti ha iniziato a disegnare fantasia. Nella partita di ieri, al dilà del fatto che nel secondo tempo Spalletti abbia messo un centrocampo a 3 praticamente, si è notato un particolare che già aveva iniziato il suo corso con il Torino.
Quando Borja viene basso a prendere palla e l’azione esce con velocità dal centrocampo, aprendo sugli esterni e facendo partire l’azione con ritmo, lo spagnolo si ferma sulla linea mediana mentre Vecino avanza la sua posizione. Questo porta Matias ad essere più presente in fase di supporto con la sua fisicità, velocità e attitudine offensiva. Ieri abbiamo visto Vecino effettuare un paio di cross dal limite dell’area e sopratutto, cosa molto importante, lo abbiamo visto dentro l’area di rigore a dare una mano ad Icardi in alcune circorstanze.
La funzionalità di Vecino e Borja
Questa soluzione tattica di Spalletti permette all’Inter di avere due giocatori perfettamente intercambiabili e permette di avere un centrocampista che si inserisce in area in alcune situazioni. Questo scambio tra i due permette in parte di sopperire alla mancanza di un trequartista puro per 2 ragioni. In fase di ritmo blando, Borja funge da trequartista e con i piedi che ha riesce ad illuminare l’azione, come ha fatto ieri quando ha mandato in porta Icardi mentre, in fase di ritmo veloce, l’azione parte dai piedi dello spagnolo che arretra e l’Inter porta in area un giocatore molto più fisico e che sà inserirsi, dando una mano ad Icardi dentro l’area. Questa potrebbe essere la chiave di volta per Spalletti a livello di trequarti campo, sopratutto se Vecino affinerà le doti offensive.
I terzini
Il capitolo terzini è un tantino più complesso. La prestazione di D’Ambrosio contro l’Atalanta ha due facce. Da una parte la partita favolosa di un giocatore in continua crescita. Se Icardi ha fatto doppietta le due azioni sono merito entrambe del terzino italiano. Dall’altra ha evidenziato quanto manca la spinta di un esterno quando i nostri terzini non giocano su quei livelli. Sulla fascia sinistra Santon, che ha fatto una partita buona, nonostante fosse un anno che non giocasse 90 minuti non è stato devastante come D’Ambrosio ma, avendo attitudini più offensive di Nagatomo ha evidenziato un altro aspetto. La partita in attacco di Santon è stata fatta fondamentalmente di presenza, quella presenza però è stata importante.
Rimanere sulla trequarti a dialogare veloce e fare triangoli con Perisic e Borja ha permesso intanto di far uscire un uomo in più dalla difesa. Ha anche lasciato più spazio di manovra a Perisic per staccarsi dalla marcatura e avere due opzioni: accentrarsi portando via un uomo a Santon oppure andare sulla fascia a prendere il cross e lasciare spazio a Borja di occupare il vertice dell’area o ad Icardi di uscire.
Dalbert e Cancelo
Questo sottolinea sempre di più quanto, se si vuole essere una squadra competitiva fino alla fine, gli acquisti di Dalbert e Cancelo devono dimostrarsi validi. Cancelo e Dalbert sono due giocatori portati ad attaccare il fondo e rimanere alti. E’ chiaro che Nagatomo e Santon, che danno peso alla retroguardia sono importanti in alcune partite ma è evidente un fatto.
Se Spalletti è riuscito a convincere Perisic a fare dei rientri pazzeschi, unito a Candreva che già lo sapeva fare, dando doppie soluzioni difensive allora è anche vero il contrario. Avere due terzini che sanno andare sul fondo e giocare la palla potrebbe portare ad avere più opportunità di attaccare l’esterno. Se si vuole fare il salto di qualità è ovvio che bisogna colmare le lacune. Sulla trequarti forse con questo sistema, in attesa di Gennaio e di ciò che può succedere, Spalletti ha trovato una mezza soluzione. Ora è tempo di risposte anche per i terzini, Se D’Ambrosio sulla destra sta offrendo prestazioni molto buone, Dalbert a sinistra deve svegliarsi perchè per arrivare in fondo serve avere una squadra senza lacune.