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1 Inter Atalanta: lettura tattica di una partita a scacchi. Compostezza, perseveranza e tempismo del posticipo di ieri sera2 I moduli di Inter Atalanta3 Primo tempo Inter Atalanta4 Il secondo tempo di Inter Atalanta e la svolta interistaInter Atalanta: lettura tattica di una partita a scacchi. Compostezza, perseveranza e tempismo del posticipo di ieri sera
Inter Atalanta: focus tattico del posticipo di ieri sera tra gli uomini di Spalletti e quelli di Gasperini. Match deciso nel secondo tempo ma dopo diversi assestamenti ognuno necessario per sbloccare il risultato. Partiamo però dagli schieramenti tattici
I moduli di Inter Atalanta
I padroni di casa si sono schierati con il 4-2-3-1 con a loro posto i soliti noti, fatta eccezione per Santon al posto di Nagatomo. Il terzino è stato preferito per le sue capacità fisiche nel contrastare un giocatore altrettanto di stazza e tecnica come Ilicic. I bergamaschi invece si sono schierati con un denso 3-5-2 che ha di fatto chiuso tutte le possibili iniziative della mediana di poter entrare nella trequarti con palla al piede. Vecino infatti non ha praticamente mai avuto lo spazio per poter viaggiare verso la porta avversaria. È capitato più volte infatti che si trovassero sulla stessa zolla assieme a Candreva, finendo per ostacolarsi a vicenda. Borja ancora meno perché sovrastato in quasi tutti i casi.
Primo tempo Inter Atalanta
La prima frazione di gioco è stata molto bloccata dal punto di vista del gioco. Entrambe hanno preferito studiarsi senza rischiare troppo. Anzi, gli ospiti hanno effettuato un giro palla che spesso ha fatto saltare le marcature in fase di pressing. Portando Icardi e compagni tutti da un lato, Gasperini è riuscito a sfuggire alla pressione sfruttando l’ampiezza del 3-5-2 con cambi di gioco da un lato all’altro. I terzini nerazzurri infatti, non hanno mai trovato il fondo per via dei compiti di copertura imposti dalle situazioni di gioco.
La difficoltà maggiore è stata quella di concepire la disposizione tattica bergamasca che, pur essendo ufficialmente chiara, è stata sempre conseguenza dei movimenti di Gomez verso il centro, che ha dato a De Roon e a Cristante la possibilità di vedere aprirsi spazi. Nulla di fatto alla fine, anche grazie ai duelli vinti da Skriniar a seguito proprio di situazioni di uno contro uno creati dalla manovra atalantina.
Il secondo tempo di Inter Atalanta e la svolta interista
La seconda frazione di gioco è stata determinata da due cambi tattici che lo stesso Spalletti ha confermato in sede di conferenza stampa post partita. Borja ha arretrato il raggio di azione, considerata la fisicità del centrocampo avversario e mettendosi a lato sinistro di Gagliardini, divenuto perno del gioco vista anche la marcatura a vista di Vecino. Questa è stata la contromossa alle uscite dei difensori centrali dell’Atalanta fino al mediano, che volevano asfissiare il più possibile la manovra nerazzurra. L’ammonizone di Palomino è stata anche determinante in tal senso perché lo ha costretto ad attendere sempre, piuttosto che rischiare un intervento sporco che avrebbe potuto lasciare la squadra in inferiorità numerica.
La soluzione è stata definitivamente trovata grazie anche all’inversione di compiti dei terzini. Nel momento in cui D’Ambrosio ha cominciato a marcare alto, la costruzione del gioco avversario non ha trovato più contromisure. Calcio di punizione da destra e successivo cross di Candreva che ha sancito il vantaggio.
Il secondo gol è nuovamente merito di D’Ambrosio che, intuita la difficoltà avvesaria, ha recuperato ancora palla in posizione molto più avanzata rispetto a Miranda e Skriniar, è rientrato sul sinistro e ha fornito un assist decisivo per la chiusura della partita. Gasperini stesso ha ammesso della forza sugli esterni oltre al fatto che Icardi abbia sempre la capacità di andare avanti al difensore pur partendo dietro.
È inevitabile però sottolineare anche la capacità di Spalletti di saper leggere la partita e di correggerla con tempismo oltre che con scelte rivelatesi corrette e calzanti per le necessità.