Marcello Lippi risponde alle accuse: ” Non sono stato io a…”
Marcello Lippi intervistato da Sky Sport
La riunione di oggi per quanto riguarda la FIGC è stato un vero e proprio terremoto che ha tirato dentro tutti, anche Marcello Lippi. La riunione ha visto le dimissioni dell’ormai ex presidente di lega Tavecchio ed uno scaricabarile generale per quanto riguarda le responsabilità. La colpa quando succedono incidenti calcistici di questa portato non è mai sulle spalle di un uomo solo, questo lo si sà. Prima la colpa è stata data a Ventura, completamente, dal Tavecchio. Oggi alla luce delle dimissioni si è fatto un altro nome su cui far ricadere alcune responsabilità per l’accaduto. Il nome in questione è quello di Marcello Lippi, reo di aver scelto lui Ventura come commissario tecnico. Lippi non ci sta e decide di raccontare la sua versione ai microfoni di Sky Sport.
Le parole di Lippi
“E’ tutto vero quello che ha detto Malagò, eccetto una cosa, che io ho scelto Ventura. Mi sembra che Tavecchio non abbia una buona memoria. Non ho scelto io Ventura come c.t. Bastava che Tavecchio si ricordasse che lui un anno prima aveva firmato il nuovo statuto dei procuratori che prevedeva che il parente di un procuratore (in questo caso il figlio Davide) non potesse lavorare con la Federazione. Bastava che dicesse questo e tutto sarebbe finito. Non disse nulla, sono stato direttore in pectore, ho anche firmato un pre-contratto e poi un giorno prima mi dissero che non si poteva fare più nulla”.
Lippi poi continua commentando il momento azzurro e l’eliminazione dai mondiali
“Io sono dispiaciuto come tutti gli italiani, soprattutto nel vedere campioni come Buffon, Chiellini e Barzagli uscire in questo modo. Quello che mi ha dato fastidio è che da due giorni non si fa altro che parlare di Lippi”.
La cena con Malagò e Tavecchio ed il futuro
“Siamo andati a cena a casa di Malagò e mi è stata offerta la possibilità di diventare supervisore tecnico di tutte le nazionali. Anzi a dire il vero, per Tavecchio era meglio che mi occupassi solo dall’Under 21 in giù. Io dissi di no e abbiamo convenuto così che sarei stato direttore tecnico di tutte le nazionali. A quel punto ho parlato con Ventura, Montella e Gasperini. Quindi sono andato in Federazione e riportato a Tavecchio le mie impressioni, chiarendo che l’allenatore lo avrebbe scelto lui. E lui disse che avrebbe scelto Ventura per una questione di esperienza”.
Per quanto riguarda il futuro Lippi esprime un pensiero condiviso da molti: “Il mio è un consiglio abbastanza scontato, come molti pareri espressi in questi giorni, credo che la scelta del ct sia l’ultimo dei problemi. Bisogna pensare prima a riorganizzare una federazione che si occupi di calcio. Certo una figura come quella di Ancelotti non ha bisogno di consigli vista la sua esperienza a livello internazionale. In Figc c’è bisogno di gente di calcio. Ancelotti è il massimo che si possa avere in questo momento e io come tifoso mi auguro che possa essere lui. Ma anche gli altri nomi che si sono fatti possono andare bene, anche se non mi sembra che ne abbiano intenzione”.