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1 Spalletti: dopo Santon tocca agli altri2 Un ex capitano in panca3 Un nuovo ruolo per Ranocchia4 L’importanza dl gruppoSpalletti: dopo Santon tocca agli altri
Dopo la riscoperta di Davide Santon, tornato sotto i riflettori di San Siro domenica scorsa, i tifosi aspettano che i poteri taumaturghi di mister Spalletti compiano il loro miracolo anche su altri. Dalbert e Cancelo ad esempio. I due acquisti dell’ultimo mercato hanno avuto pochi spazi per dimostrare di valere un riscatto pesante o una trattativa durata tutta la sessione di mercato. Nelle prossime gare, contando anche i prossimi impegni di Coppa Italia, potrebbe arrivare il loro momento. E poi c’è Karamoh. In un quarto d’ora con il Genoa ha esaltato tutti. Si è parlato di fuoriclasse in fieri, di miracolo a Milano, senza tener conto che il francesino ha 19 anni e che il rischio di bruciarlo è direttamente proporzionale alla voglia del pubblico di vederlo in campo.
Un ex capitano in panca
In questo contesto bisogna ricordare che in panchina dell’Inter siede addirittura un ex capitano. Un ragazzo di cui tutto si potrà dire ma non che non si stia dimostrando un esempio di lealtà e serietà nei confronti di compagni, allenatore e società. Ranocchia è all’Inter dal 2011, ha un ingaggio pesante e oltre 130 partite giocate con la maglia nerazzurra. Numeri che altri giocatori avrebbero fatto pesare per piantare una grana ogni tre giorni. Gente che sarebbe stata un ben di Dio per orde di giornalisti quotidianamente a caccia di possibili polemicucce in casa Inter da trasformare in uragani. Qualcuno ha sentito una parola, un discorso fuori luogo di Ranocchia ? Nessuno. E’ vero che l’esplosione di Skriniar ha creato uno schermo, un muro invalicabile per qualsiasi giocatore desideroso di prendergli il posto. E se anche Miranda, come successo con l’Atalanta, si ricorda di essere un signor giocatore, il discorso per il difensore umbro si chiude lì.
Un nuovo ruolo per Ranocchia
Ranocchia, da ragazzo serio e intelligente, ha capito che il suo ruolo può essere un altro. Innanzitutto quello di chi può e deve offrire una alternativa credibile al tecnico nel momento in cui fosse chiamato in causa. E in secondo luogo quello di uomo-spogliatoio, che contribuisce con la sua esperienza a far crescere un gruppo ricostruito sulle ceneri del campionato scorso, corroborato dai nuovi arrivi, che non può che trarre giovamento dalla lucidità di chi ha vissuto, nel bene e nel male, mille battaglie. Non lo diciamo noi.
L’importanza dl gruppo
E il concetto espresso oggi da mister Spalletti va proprio in questa direzione. “Solo nella mente dei nostri nemici può esistere una distinzione tra esclusi e titolari. Le partite si vincono tutti insieme, durante la settimana. Sempre più uniti. Sempre più Inter”. Con queste parole Spalletti dice una cosa ben precisa: Ranocchia è importante come Icardi, Karamoh è importante come Perisic. Spalletti continua a toccare le corde giuste, per la coesione di uno spogliatoio che può diventare l’arma vincente di quest’anno.