Spalletti affonda sul portoghese
Durante la conferenza stampa di oggi, Mister Spalletti è stato sollecitato ad affrontare le cause del rendimento per niente brillante di Joao Mario. Il mister ha risposto così: “Giocatore psicologicamente da recuperare? Se non è convinto lui faccio fatica a capirci qualcosa di più io. Non si possono buttare via i momenti. Joao lo vedo perfettamente dentro la causa, non parla mai a sproposito. Lo considero a tutti gli effetti uno di quelli che può dare un contributo alla squadra. Fargli fare minutaggio non vuol dire farlo crescere fisicamente, ma piuttosto chiamarlo a rispondere in partita. Linea sottile che fa la differenza.” Parole chiare, che fotografano uno stato di malessere di cui tutti si erano già accorti. Il portoghese non riesce ad imporsi come l’uomo determinante della parte avanzata del centrocampo nerazzurro e, a quanto si capisce dalle parole del mister, si tratta essenzialmente di un problema di convinzione.
Arrivato per essere leader
Il trequartista portoghese è ancora relativamente giovane (24 anni), ma la personalità che aveva dimostrato nello straordinario europeo giocato e vinto nel 2016 con la sia Nazionale lasciava pensare ad un vero leader. Ad oggi Joao non ha dato a vedere niente di tutto questo e Spalletti lo fa chiaramente capire. Non si mette in campo un giocatore di questo livello con il solo scopo di fargli accumulare minuti. Deve essere l’interessato a dare quelle risposte tangibili durante la gara che tutto l’ambiente nerazzurro si attende da lui. Probabilmente anche le voci di mercato che in questi giorni si stanno accavallando sul suo futuro non aiutano Joao Mario a ritrovare la lucidità e la concentrazione necessaria per rispondere in campo a queste ipotesi. E’ il modo di affrontare i problemi di chi è grande per davvero. Si lasciano le parole da una parte e si fanno parlare i fatti. Solo così Joao può aspettare di avere un futuro da protagonista nell’Inter di quest’anno.