Indice dei contenuti
1 L’ex allenatore di Cagliari e Como parla alla Gazzetta dello Sport del goiello sardo2 Le parole di Gianluca Festa3 La mia esperienza sulla panchina del Cagliari?4 Le qualità di Barella?5 L’Inter?L’ex allenatore di Cagliari e Como parla alla Gazzetta dello Sport del goiello sardo
Gazzetta dello Sport, Gianluca Festa parla di Barella e delle sue qualità: dal suo esordio con il Parma alle voci di mercato di Inter e Juventus
Quando un giovane come Barella inizia a esplodere è sempre motivo d’orgoglio per quegli allenatori che, per primi, hanno dato fiducia e possibilità di dimostrare le proprie qualità. Questo è il caso di Gianluca Festa che nella stagione 2014/2015 fece esordire Barella, la stagione successiva lo portò in B al Como e ora lo vede incantare i campi di Serie A.
Le parole di Gianluca Festa
“4 maggio 2015, 4-0 al Parma, ho fatto esordire in Serie A Nicolò Barella. Più avanti incontro Nicolò in aeroporto, non sta giocando. Gli chiedo: “Ti va di venire a Como?”. Lui mi dice: “Se il Cagliari accetta ci sto”. A gennaio 2016 viene. Diventa subito titolare inamovibile, 16 partite in B che gli sono servite molto per crescere.
La mia esperienza sulla panchina del Cagliari?
Riuscimmo a fare tredici punti in 7 partite. Misi a posto lo spogliatoio. E lanciai Barella. Lo ha scoperto il mio amico Gianfranco Matteoli che è stato richiamato dall’Inter come osservatore e ha una scuola calcio targata Inter a Palmas Arborea.
Le qualità di Barella?
Barella ha fatto il salto, è un simil-Nainggolan, ora segna pure e ha migliorato il tiro. Ha l’arroganza giusta, personalità e qualità tecniche e fisiche. Lo vedrei bene proprio nell’Inter, oppure nella Roma. Pensi che col Gps tra distanza percorsa e accelerazione aveva due anni fa i livelli di un ottimo giocatore di Premier League.
L’Inter?
Ora l’Inter è riemersa, gioca da squadra con Spalletti è cresciuta, mi piace Skriniar. E dirigenti come Ausilio e Sabatini sanno lavorare. Così come l’amico Samaden, direttore del settore giovanile nerazzurro. Non sono più andato allo stadio, ma tiferò Cagliari, la squadra del cuore.”