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Inter: una notte attesa da anni, stanotte le stelle sono tutte nerazzurre

Indice dei contenuti

1 Inter, una notte per sognare2 La velocità degli altri, l’organizzazione dell’Inter3 La forza del gruppo4 E poi c’è lui…Inter, una notte per sognare

C’era tutta l’Italia non nerazzurra a tifare Cagliari stasera.
Non è una novità e finalmente possiamo essere orgogliosi che sia così.Domani sarà il nostro turno a sognare imprese quasi impossibili di Crotone e Udinese
Una notta da capolista è un risultato straordinario per questa Inter, partita tra mille dubbi, accompagnata fin da Riscone da un treno di critiche, anche tra i tifosi più appassionati.
Step by step, domenica dopo domenica, eccoci lì. Il “dirimpettaio della follia” come Sabatini definì Spalletti, sta costruendo un miracolo di concretezza,di lucidità e perché no, di cinismo.

La velocità degli altri, l’organizzazione dell’Inter

L’Atalanta ci doveva mettere in difficoltà con la fisicità e con la velocità.Il Cagliari lo stesso, dicevano in molti, troppo veloci i suoi giovani per i nostri compassati centrocampisti.
In entrambe le gare qualche minuto di sofferenza c’è stato, creato proprio dalla dinamicità dei centrali avversari che sembrano tutti essere delle lepri scatenate in confronto a Gagliardini, Vecino e Borja Valero.
Ma se si va a vedere il costrutto di tanto dispendio di energie, un osservatore corretto vedrà che gli orobici domenica scorsa non tirarono quasi mai in porta.Il Cagliari stasera ha avuto un occasione con Pavoletti nel primo tempo fermato da Handanovic ed una nel secondo, da cui è scaturito il gol dello stesso centravanti.

La forza del gruppo

Attenzione, nessuno dice che questo non sia un particolare su cui non si debba migliorare, su cui Spalletti non debba lavorare. Diciamo solo che è evidente che il mister sa di avere una rosa con certe caratteristiche e che la squadra può avere momenti di sofferenza in certe fasi della gara.
Di fronte a ciò diventa fondamentale il gruppo, la coesione degli undici in campo, gli spostamenti a copertura del compagno che si è fatto saltare, la disponibilità al sacrificio di chi sarebbe tentato di fermarsi alla riga di metà campo come davanti ad un semaforo rosso.

Non basta l’entusiasmo giovanile

E anche stasera si visto Perisic sbucciarsi i piedi per recuperare indietro, si è visto Santon arare la fascia per coprire le due fasi. E anche Brozo, al di là del gol, si è dannato per chiudere gli spazi agli avversari.
Faragò e Barella sono due giovani assai promettenti, stasera l’hanno dimostrato. Ma nel calcio non si vive solo di corsa assatanata ed entusiasmo giovanile. Nel calcio comanda chi ha la forza  mentale per reggere l’impatto di tanto ardore e poi, la prima volta che metti la testa dalle parti del portiere avversario la metti nel sacco.
Proprio quello che è successo anche stasera.

E poi c’è lui…

Dopodichè, e questo è un discorso a parte, c’è chi ha Pavoletti e chi Icardi.
Maurito anche stasera conferma la legge del gol plurimo, torna a segnare su azione in trasferta dopo un po’ di tempo, tocca quattro palloni in area e due li mette nel sacco.
Iniziano a mancare le parole per descrivere l’importanza, passateci il termine, l’enormità del capitano nerazzurro.
Un unico rammarico per l’infortunio di Vecino, sperando che non si tratti di niente di grave. Anche perchè la contemporanea squalifica di Gagliardini potrebbe mettere un qualche affanno al centrocampo nerazzurro domenica con il Chievo.
Ma ci saranno sette giorni per pensarci.
Godiamoci questa notte, notte meravigliosa come da anni attendevamo, notte da primi della classe.