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1 Analisi della quattordicesima giornata di serie A2 I primi 5 temi3 ….4 5 temi 2.05 …..Analisi della quattordicesima giornata di serie A
Focus serie A | Bentornati alla rubrica che soffre di doppia personalità. Analizziamo la quattordicesima giornata di serie A. Quattordicesima giornata che di certo ha riservato alcune sorprese e ha visto che non importa dove giochi, se non sei concentrato le prendi da tutti. La Roma frena, la Lazio pure e il Napoli vince soffrendo. Juve e Inter se la cavano con 3 gol a referto e mettono punti in cascina per quello che verrà.
I primi 5 temi
1 – Milan: In attesa di passare alle cose formali, il povero Diavolo cambia allenatore. Via Montella, ecco la bandiera Gattuso. ‘Ringhio’ è reduce dalla retrocessione in Lega Pro con il Pisa e da qualche mese in Primavera, dove ha comunque avuto il tempo di prendere una ripassata nel derby. I presupposti per passare alle cose formali ci sono. Prosegue, quindi, l’interpretazione del povero Diavolo in quel compagno di liceo che millantava di farsi le più fighe della scuola, poi in realtà si ammazzava di… serie tv a casa. Sia lode.
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2 – Il nostro Che Gue Sarri non si ferma. Il vento della rivoluzione ha soffiato anche in quel di Udine. Adesso c’è la Partita, quella con la P maiuscola. Da una parte la rivoluzione, dall’altra la tirannia degli ultimi 6 anni. Roba che ‘George Lukas spostati’. Sarri vive, cerca di regnare e speriamo sopravviverà nei secoli. Hasta la victoria siempre, Maurizio!
3 – Il Genoa conferma che nel calcio basta cambiare l’allenatore che sta sulle balle ai giocatori per avere risultati: Ballardini strappa 4 punti su 6 dopo la trasferta di Crotone e la sfida alla Roma. L’avesse capito anche Tavecchio, dopo la scoppola del Bernabeu, l’estate prossima avremo avuto un Mondiale. Invece no… Ci toccherà far finta che ce ne freghi qualcosa di Perù-Marocco. Che è un po’ come dire: La vedi quella gioia? Sì. Prendila. Grazie. Ora posala subito perché non è tua.
4 – Siccome questa rubrica non ha lettori, se non i due matti che la scrivono, ce ne freghiamo e usciamo dal seminato del calcio. Un punto lo voglio dedicare a Kyrie ‘quanto sono forte’ Irving. Da solo sta riportando Boston ai fasti di un tempo: segno che, sì, un grande giocatore inserito in un contesto di squadra può fare la differenza. Ce l’aveva l’Italia, il grande giocatore: era Lorenzo Insigne. Peccato che Ventura non l’abbia fatto giocare contro la Svezia. Poco male: Ventura non aveva neanche creato un contesto di squadra. Olè.
5 – Il solito punto su Mauro Icardi. Ma giusto per ricordare al capitano che lo amo più della mia compagna, più della mia stessa vita. Può fare di me ciò che vuole: anche dirmi di ingrassare quanto Adinolfi ed io sarò contento. Sia gloria.
5 temi 2.0
6 – Barella. La partita alla Sardegna arena ha mostrato che il Cagliari ha qualcosa da offrire a questo campionato. In particolare questo giocatore. Barella è un giovane che ci fà sperare davvero, piedi buoni, visione di gioco, tecnica e tanta tanta corsa. E’ un centrocampista che può fare tutti i ruoli, è uno pure abbastanza cattivo, giocatore più falloso del nostro campionato ma se non arrivi ad 1.75 quella cattiveria serve, deve solo imparare a dosarla. Ausilio ci ha messo gli occhi e non si sbaglia. Impressionante.
7 – Lazio. La Lazio comincia a perdere qualche punto per strada, con la Fiorentina è 1-1. Tare prova ad avere una civile conversazione con l’arbitro, ma lo sguardo da psicopatico alla De Niro in taxi driver non basta ad impedire che la VAR dia rigore contro al 90°. Sarà l’Europa league ma i biancocelesti sembrano meno lucidi del solito e sono i primi che hanno iniziato a rallentare. In un campionato dove i ritmi sono indiavoltati non sembra una buona cosa.
8 – La difesa nerazzurra. Ad inizio stagione la difesa nerazzurra sembrava abbastanza sgangherata, con il solo Skriniar a reggere il muro. Ora Miranda sembra tornato ai vecchi fasti, D’Ambrosio è sotto steroidi e chiunque giochi a sinistra (escluso Dalbert) sembra fare bene. Ottimo. No perchè se ti chiami Inter e non dai preoccupazi dove dovresti dare certezze c’è qualcosa che non và. La difesa regge alla grande ma ha cominciato ad assentarsi durante le partite. Il gol di Pavoletti è l’ultimo di alcuni episodi dove la difesa si è fatta una gran dormita. Ora che abbiamo recuperato la tecnica non caliamo di concentrazione, perchè sono entrambi fondamentali. Domenica con Miranda squalificato probabilmente giocherà Ranocchia. Forza Frog.
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9 – Juve. Non vogliamo prenderci tutti i meriti ma cosi è. La settimana scorsa avevamo consigliato ad Allegri di cambiare modulo perchè quella Juve sembrava non funzionare più. Max deve averci letto e recepito il messaggio. 3-4-3 e tre gol rifilati al modesto Crotone ma con una Juve che ha cambiato pelle. Se poi segna De Sciglio vuol dire che l’universo sta facendo il suo lavoro. Venerdi ci sarà Napoli – Juve. Ora, non possono perdere entrambe ma di certo sarà una partita che ci dirà parecchie cose, Sia sulla Juve che sul Napoli che sull’Inter.
10 – De Rossi. Il carattere è sempre stato quello, per lo meno è passato dalle gomitate agli schiaffi correttivi. Il giovane Lapadula deve aver detto qualcosa di sbagliato e Daniele lo ha ripreso con uno schiaffetto. Solo che quello schiaffo è costato rosso rigore e due punti persi. In un campionato dove qualsiasi errore può costare caro farne uno cosi banale a 34 anni sembra eccessivo. Capitan futuro, il futuro è arrivato, ora è tempo di crescere.
Matteo Gardelli & Marco Ciogli