Inter: non solo Dalbert, a gennaio un altro addio che lascerà di stucco

Inter: Dalbert non convince

Dopo averlo inseguito per una intera sessione di mercato, Dalbert non pare aver convinto appieno Spalletti. Nelle poche apparizioni che ha fatto, l’ex Nizza non ha fatto i fuochi artificiali, anzi. Dopo quattro mesi di condivisione della cura del mister di Certaldo, era sinceramente logico attendersi qualcosa in più da un giocatore che molti avevano inquadrato tra i migliori terzini del campionato francese. Il pieno recupero di Nagatomo e Santon e l’ottimo rendimento di D’Ambrosio potrebbero convincere la società ad un prestito per il brasiliano. Ma questa potrebbe non essere l’unica novità della prossima finestra di mercato. Voci sempre più ricorrenti vogliono in partenza per un prestito anche il gioiello della Primavera di Vecchi, Andrea Pinamonti.

Ipotesi prestito anche per Pinamonti

Il ragazzo sta avendo un ottimo percorso anche quest’anno nella sua categoria. All’inizio della stagione c’era addirittura chi lo indicava come prima alternativa a Mauro Icardi. Questo ruolo era e resta, per ora, di Eder.
Pinamonti rischierebbe dunque di trovarsi impigliato in una situazione di panchina prolungata che non gioverebbe certo al suo percorso di crescita. Per questo si sta facendo largo da un po’ di tempo l’idea di un prestito anche per il giovane classe ’99. Il Genoa non ha mai fatto mistero delle sue attenzioni per la giovane punta nerazzurra e l’affare potrebbe concludersi con reciproca soddisfazione.

Necessario fare esperienze preziose

Anche “Pina” potrebbe vedere di buon occhio questa ipotesi. Iniziare a mettere minuti preziosi di serie A nelle gambe, anche se con una maglia diversa da quella nerazzurra, non potrebbe che aiutarlo a formare quel bagaglio di esperienza che gli permetta a fine stagione di tornare a Milano con ben altre prospettive di impiego. I tifosi nerazzurri vedono in Pinamonti il futuro attaccante da affiancare a Mauro Icardi. Le qualità del ragazzo sono innegabili ma è altrettanto certo che il salto definitivo in prima squadra potrebbe essere pericoloso, come purtroppo hanno dimostrato esempi anche assai recenti e clamorosi (leggasi Gabriel Barbosa).