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L’angolo tattico | Cagliari Inter, l’analisi del match

Indice dei contenuti

1 Cagliari Inter: tutto quello che c’è da sapere dal punto di vista tattico sulla partita di Sabato sera2 Gli schieramenti tattici di Cagliari Inter3 Il primo tempo di Cagliari Inter e l’anomalo adattamento4 Il secondo tempo e il gol del CagliariCagliari Inter: tutto quello che c’è da sapere dal punto di vista tattico sulla partita di Sabato sera

Cagliari Inter è stata una gara molto più complessa di quello che potrebbe apparire. Si sono affrontate due squadre strutturalmente molto diverse, ma con un livello tecnico molto elevato.

Gli schieramenti tattici di Cagliari Inter

I rossoblu, da poco al comando di mister Lopez hanno cambiato essenzialmente approccio mentale e tecnico rispetto a Rastelli. Il modulo di base è stato il 3-5-2 volto a creare grande densità al centro sfruttando le ripartenze sulle fasce e l’imprevedibilità delle punte Pavoletti e Joao Pedro. I nerazzurri invece hanno nuovamente messo in campo il noto e identitario 4-2-3-1 con la conferma di Santon a sinistra al posto di Nagatomo e Dalbert.

Il primo tempo di Cagliari Inter e l’anomalo adattamento

Spalletti aveva ampiamente previsto il rischio di incorrere in una partita difficile soprattutto dal punto di vista dell’atteggiamento. La prima mezz’ora di gioco ha mostrato un Cagliari molto aggressivo che si è letteralmente buttato nel fuoco per recuperare le respinte e le seconde palle. Gagliardini e Vecino si sono trovati molto in difficoltà a gestire il possesso palla, non molto aiutati anche dagli stessi compagni bloccati in fase di proposizione.

Spalletti a quel punto è passato anche lui al 3-5-2 con Santon e Candreva a tutto campo e Perisic a fungere da seconda punta. La mossa si è dimostrata nuovamente corretta perché al 29′ è arrivata la rete di Icardi nel miglior momento del Cagliari. Il gol è frutto dello sfruttamento dell’ampiezza del campo grazie a un cambio di gioco di Santon per Candreva. È infatti questo uno dei punti di forza del terzino ex NewCastle che, pur apparendo macchinoso per poter giocare sulla fascia, ha però una visione di gioco non indifferente, dimostrandosi un vero e proprio regista aggiunto. La sua conferma da titolare quindi, è nata dalla previsione del tecnico di Certaldo sulla difficoltà che si sarebbero potute incontrare nel far uscire la sfera. Per compensare il lavoro dei centrocampisti, i primi a creare gioco sono stati i difensori. Fattore determinante anche nella seconda frazione.

Il secondo tempo e il gol del Cagliari

La ripresa del gioco ha visto un Cagliari nettamente in calo dal punto di vista fisico, ma sempre ordinato e coordinato nella fase di pressing. Il secondo gol nerazzurro, visto il buon lavoro di copertura effettuato dagli uomini di Lopez, è stato nuovamente innescato da un difensore fungendo da play maker. Skriniar ha allargato per Candreva che ha servito l’assist per Brozovic.

A questo i sardi hanno risposto in maniera rabbiosa dal punto di vista del “cuore” ma senza perdere l’identità. Il gol di Pavoletti è frutto di un cross da destra perfettamente direzionato tra Skriniar e D’Ambrosio, in maniera molto simile a come era accaduto nel primo tempo ma con esito diverso grazie al miracolo di Handanovic.

In queste occasioni il terzino campano ha ritardato la diagonale costretto anche dall’avanzata dell’esterno rossoblu suo dirimpettaio. Merito al Cagliari nel riuscire ad allargare la retroguardia nerazzurra tramite questo accorgimento tattico.

La partita è stata definitivamente decisa dal gol di Icardi, tra le polemiche dei padroni di casa per un presunto fallo su Rafael.