Mancini: vittorie e polemiche…ma i successi non si dimenticano. Auguri Roberto!
Mancini, una storia divisa in due
Mancini in nerazzurro è un film in due tempi, che va visto tutto per giudicare. Guardare le scene preferite, le prime o le ultime che siano, e fermarsi lì vuol dire non giudicare il personaggio per quello che è stato davvero. Prima del 2006 l’Inter era quello che sappiamo, un esempio doloroso di quanto il merito potesse essere soffocato dall’ingiustizia.
Mancini era all’Inter dal 2004, fece in tempo a soffrire per gli ultimi respiri di un mondo che di li a poco avrebbe tirato le cuoia. E fece in tempo a prendersi le sue soddisfazioni, la sua rivincita.
Un secondo tempo da dimenticare
Il 15mo ed il 16mo titolo sono targati Mancini, chi lo dimentica compie un errore grossolano. E non ci si deve scordare che lo stesso Mourinho riconobbe a Mancini di aver avuto il merito di aver seminato le basi dello squadrone del triplete. Il ritorno nell’inverno del 2014 al posto di Mazzarri sollevò entusiasmi dovunque.
Era il ritorno di un personaggio che la gran parte dei tifosi consideravano uno di noi, che aveva riportato l’Inter laddove la storia le assegna il posto. Le aspettative erano enormi e anche per questo l’esiguità dei risultati che arrivarono nei 18 mesi del Mancini II scatenarono polemiche a non finire.
Una verità da scoprire
Poi l’estate incredibile del 2016, con il suo ruolo sempre più traballante, lui che aveva capito che non c’era più trippa per gatti. Thohir stava uscendo di scena per far posto a Zhang, in Corso Vittorio Emanuele spadroneggiavano personaggi mai visti prima, che fecero il bello ed il cattivo tempo in un mercato i cui esiti negativi scontiamo ancora oggi. Mancini non era d’accordo su molte di queste cose. Ebbe il torto di dirlo apertamente a chi comandava, le sue idee erano altre. Giuste o sbagliate che fossero, ma diverse. I più avvezzi alla dietrologia continuano a pensare che fece tutto ciò per farsi licenziare e portare a casa una congrua buonuscita. Altri continuano a pensare che nel calcio ci sia ancora chi riesce ad avere la schiena dritta ed una faccia sola. Non sapremo mai la verità. Ma una verità inoppugnabile c’è, e la raccontano il palmares dell’Inter e la sala trofei della società. Buon compleanno Mancio!