Aeroplanino precipita a Milanello, ali usurate?
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1 Aeroplanino Montella, drone mancato2 E ora? Ringhio, attenzione ai salti nel buio3 Quel pacco di milioni…4 Certe cessionì più azzardate degli acquistiAeroplanino Montella, drone mancato
Forse nessuno sperava davvero, nel Milan, nell’esplosione di una squadra ricca, più che di top players, di ambizioni e speranze. Che l’ex mister napoletano potesse assemblare con successo e rapidamente tutto quel “popò” di acquisti messi a segno in estate, era un azzardo da fantacronaca. Ma anche lecito sperarci, perchè si riteneva di aver messo a disposizione di Montella una rosa promettente anche nei rincalzi.
Ma questo allenatore, soprannominato l’aeroplanino in campo per le sue tipiche esultanze ad ali spiegate, non ha saputo esibirsi in quella che era una metamorfosi necessaria.
Passando dalle ali spiegate alle eliche coordinate, avrebbe dovuto immedesimarsi drone e analizzare dall’alto i suoi ragazzi, per riuscire a definire una diagnosi ed approntare le giuste terapie.
E ora? Ringhio, attenzione ai salti nel buio
Si ritenta una strada già percorsa con altri ex militanti rossoneri. Seedorf, Brocchi, Inzaghi… tutti mister a Milanello senza apprezzabili picchi di gloria, precedenti battistrada ad una nuova traslazione di uno storico rossonero: Rino Gattuso, che lascia la primavera per saltare in groppa ad un puledro assopito da far imbizzarrire.
Un “ringhio” che dovrà rispolverare la sua ferocia, abbinandola ad un buona dose di autostima da iniettare nei ragazzi, e meno ragazzi, di cui è composta la squadra. Ma una prova dura da affrontare ora sarà la riconquista di un pubblico che, in questo primo terzo di campionato, ha più rumoreggiato che applaudito. E tutti sanno come e quanto sia importante il sostegno di chi allo stadio ci va pagando, e non pagato se non in soddisfazioni sportive per ora perse all’orizzonte.
Quel pacco di milioni…
Già, una spesuccia da top team in Europa. Ma adesso serve distinguere: qual’è il “pacco”, i milioni sborsati dalla dirigenza o qualche new entry che qualcuno si era illuso fosse il nuovo Kakà?
Pare di vedere troppe meteore al Milan, troppi exploit in poche partite, che poi scompaiono una volta spenti i riflettori su uno stadio che, a volte troppo ottimista, si aspettava repliche, conferme e consacrazioni.
Certe cessionì più azzardate degli acquisti
Dove sono quei fenomeni messi prematuramente sul piedestallo e ora magari rimpianti, da cosa sono giustificate cessioni come Lapadula, Bacca, Deulofeu? Dove si è nascosto (perchè non è azzerato) quel clamoroso sgarbo alla Juve di nome Bonucci? Una squadra vincente non si fà solo con acquisti di grandi nomi. Servono ingredienti compatibili con un ambiente da ricostruire, serve saper soffrire e reagire. Una serie di fattori che con pazienza, arguzia calcistica (che forse non è dote principale di Gattuso, senza offesa) e un pò di fortuna, ricreino un gruppo che ci crede e vuole rialzarsi. Eh no, non è facile. E noi nerazzurri ne sappiamo qualcosa…
Ma sportivamente mi auguro che i cugini tornino ad essere tali e, pur senza aeroplanino, degni avversari di alta quota in serie A. Un campionato che, senza tutti i primattori storici, si spoglia di quel mordente che nella memoria, appunto, ricorda quel “ringhio” d’altri tempi.