Calciomercato.com, l’articolo di Chirico
Marcello chirico, noto giornalista di fede bianconera, ha scritto un articolo per Calciomercato.com, a tema Inter, Napoli e VAR.
Il VAR ha segnato l’inizio di una nuova epoca. E’ futuro, progresso, ed evoluzione. Ha ridotto sensibilmente gli errori arbitrali. I rigori sono mediamente gli stessi della stagione passata, cambia soltanto il metro di giudizio, e probabilmente il tempo impiegato a prendere una decisione. Il direttore di gara è agevolato e può, con molta più calma, prendere una decisione appropriata. Ovviamente i contatti e i falli hanno interpretazione soggettive, dunque ogni arbitro ha idee e visioni diverse. La tecnologia nel calcio sta prendendo sempre più piede. Parlando di attualità, Valcencia Barcellona, se solo avessero avuto la Goal Line Technology, il gol di Leo Messi sarebbe stato convalidato. Ma dunque è giusto che venga annullato pur di non avere tecnologia in campo, o è legittimo che la rete venga convalidata, come giusto che sia?
Le parole di Marcello Chirico
Tavecchio si e’ dimesso dalla presidenza federale.
Tavecchio è ancora commissario straordinario della Lega Serie A fino all’ 11 dicembre (praticamente, dopo Juve-Inter, sicuramente un caso). Siamo sicuri se ne andrà? O chi ha beneficiato delle sue “riforme” raccoglierà i consensi sufficienti per tenerlo ancora lì? Mi riferisco in particolare ai presidenti di 2 club, Napoli e Inter, le squadre che – pura coincidenza, ovviamente – continuano ad amoreggiare con l’ermafrodita tecnologico chiamato VAR. Ne possiamo discutere? oppure l’argomento è tabù e se ne parli ti becchi del giornalaio fazioso o addirittura del piangina proprio da chi ha fatto del lamento una propria filosofia di vita? Sapete che vi dico? Ne parlo, e me ne frego di loro.
Perché questi Capitan Fracassa tirano ancora fuori, a 18 anni di distanza, l’episodio Ronaldo-Iuliano ma derubricano alla voce “quisquiglie” l’attualità che li riguarda da vicino. Dopo Roma, Bologna e Benevento, vogliamo parlare di come é stato utilizzato il tecno-ermafrodita a Cagliari? Il terzo gol dell’Inter, quello che sull’1-2 ha praticamente chiuso la gara, é stato vistosamente viziato da un fallo di Perisic sul portiere Rafael all’interno dell’area piccola, quella denominata appunto “area del portiere”. Un fallo solare, netto, inconfutabile. L’arbitro Pairetto – fratello del Pairetto figlio dell’ex designatore e attualmente dipendente alla Juventus FC – e che, secondo la contorta mentalità complottistica di alcuni, avrebbe potuto penalizzare l’Inter ( pensate un po’ come nascono le leggende metropolitane) che ha fatto? Ha fermato tutto, si e’ consultato coi varisti, visto il replay e clamorosamente convalidato il gol. Pairetto…
Viene da chiedersi quali ripresa tv gli abbiano proposto, perché da qualsiasi angolo di ripresa si guardasse quell’azione, era umanamente impossibile non accorgersi di quel fallo. Non erano nemmeno necessari degli occhiali. Eppure, ve lo giuro, in tv ho sentito qualcuno sostenere che non solo non ci fosse alcun fallo, ma che eventualmente sarebbe stato rigore a favore dell’Inter per carica di Rafael sul croato. Mi arrendo, avete stravinto! Datemi pure del giornalaio, esigo però non essere preso per i fondelli. A Milano lo fanno dal 2006, col tacito consenso delle istituzioni sportive, e sarebbe ora di finirla. Non sono i soli. Lo fanno, e con efferata scaltrezza tutta partenopea, pure a Napoli, dove l’ermafrodita VAR viene venerato ormai alla pari del sangue di San Gennaro: entrambi,infatti, fanno miracoli. E’ capitato infatti che un gol irregolare realizzato da Insigne col Milan sia stato prima giustamente annullato in campo, grazie ad una corretta segnalazione del guardalinee, e poi clamorosamente convalidato da un bizzarro intervento del VAR, sovvertendo gli stessi protocolli di applicazione del marchingegno. E furono 3 punti miracolosi. Altri 3 ne sono stati recuperati a Udine con un rigore quanto meno discutibile su cui il VAR non é stato nemmeno utilizzato. Rewind: Maggio viene urtato dal compagno di squadra Allan e contemporaneamente va a cercare la gamba lungo distesa del friulano Angella. Un casino babelico di gambe che incrociano altre gambe, e l’ermafrodita tace e acconsente sulla decisione di Di Bello di assegnare il rigore. La partita del Napoli e’ stata tutta lì. Minimo sforzo, massimo risultato e mira coletto arbitrale, con Sarri che se l’é pure presa col campo della Dacia Arena. Ovviamente il lunedì, su tv e giornali, di questo episodio manco se n’è parlato, al massimo qualche fuggevole accenno a titolo di mera cronaca. Tutto regolare. Pensare che in giro esistono dei buontemponi che ancora oggi sollevano dubbi su Udinese-Juventus del 2002. Non sto scherzando, ne parlano seriamente. Ma su ciò che è avvenuto solo domenica scorsa a Udine, glissano. Non ne parlano a Fuorigrotta (fosse capitato con la Juve, apriti cielo!) cosi come sulla sponda nerazzurra del Naviglio, dove gli interisti hanno sempre a portata di pochette il fazzoletto bianco per qualche piagnucolada collettiva a San Siro in caso di supposti danni arbitrali a loro danno. Si stanno contendendo uno scudetto proprio col Napoli, ma siccome stavolta a Udine non giocava la Juventus hanno trattenuto le lacrime. O forse è stato solo un problema di coscienza sporca e quindi, in questi casi, meglio abbozzare, non si sa mai. Un solo grido unisce Milano con Napoli: lunga vita all’ermafrodita! E al commissario che l’ha introdotta. Andiamo a giocarci Napoli-Juve, e prepariamoci a tutto.
Fonte: Calciomercato.com