Fabrizio Biasin, il bentornato a Santon e ai tifosi “criticoni”

Fabrizio Biasin ha elogiato Santon

Fabrizio Biasin ha parlato di Inter nel corso del suo consueto editoriale per TMW. Il primo pensiero lo ha rivolto a Davide Santon, vero e proprio miracolo spallettiano. Il tecnico di Certaldo ha recuperato un calciatore che sembrava ormai smarrito, bruciato e l’ha messo al centro del progetto interista. A tal proposito, Biasin ha detto: “Lo chiamavano Bambino. Sembrava un predestinato. Lo diceva persino Mou, mica Orrico. Poi scomparve. Finì in un turbine di leggende metropolitane e curiosi casi di visite mediche non superate. È rimasto nell’Inter di Spalletti, aveva le stigmate della zavorra, del giocatore inutile. E fino a 10 giorni fa era così per davvero. Poi ha giocato con Atalanta e Cagliari. Due partite da 6 in pagella, ché Roberto Carlos è un’altra cosa. Ma nell’anno dei 36 punti su 42 tutto pare possibile: anche vedere i Bambini diventare Grandi. E, quindi, bentornato Santon”.

I critici stanno tornando

Il secondo pensiero sull’ Inter Fabrizio Biasin lo ha rivolto ai “tifosi” nerazzurri sempre pronti a gettare ombre sulla loro squadra preferita. Questi individui sono pronti a criticare tutto il criticabile, andando persino contro loro stessi. L’importante è che potranno dire “Visto? Io lo sapevo!” alla prima difficoltà. A tal proposito ha detto: “Bentornati anche agli innamorati dell’iperbole, quelli che sbavavano a luglio per una squadra “da quinto posto” e ora pretendono una “cavalcata da scudetto”. Quelli che non pensano al presente, a Spalletti che dice “mi fido dei miei” e chiedono che “Tizio prenda il posto di Caio e Caio di Sempronio. Ma subito! A gennaio!”. Sono gli incontentabili, avvelenati per natura. Gli stessi che disprezzavano Icardi “capitano inadatto e giocatore da scambiare con altri attaccanti assai più validi” e ora si incazzano perché “la clausola da 110 milioni è vergognosa!”. Sono arrabbiatissimi, ipercritici, si cibano di pessimismo e quasi lo bramano, che non si dica che i loro concetti sono errati! Spunteranno alle prime, inevitabili difficoltà e lì Spalletti dovrà dimostrare di essere il fenomeno che è, quando dovrà tamponare gli assalti dei critici di professione e quelli dei critici per natura. Se osservate bene abbondano anche dopo 36 punti su 42. Che Prisco li perdoni”.