Julio Cesar, arrivava prima del vento, prima del tempo. Buona vita, Acchiappasogni !

Quel volo interminabile

Lo ricordiamo tutti, indistintamente, con una immagine cult. Quel volo lungo, interminabile come il sospiro dei tifosi davanti alla TV con i rosari in mano, quel volo che non finiva mai come nei cartoni animati, sulla sua destra per arrivare con le unghie a deviare la saetta di Messi al 32mo del primo tempo di quel Barcellona Inter. Julio  Cesar per gli interisti sarà sempre quel Julione. Perché se non avesse volato più del tempo, più del vento, più delle preghiere, più del sogno di Messi, quel pallone non l’avrebbe mai preso. E se non l’avesse preso quella semifinale avrebbe avuto tutt’altra storia, e anche l’Inter, quasi certamente. Caressa introdusse la partita con una entreè rimasta negli annali: “Oggi è il giorno segnato dal destino delle loro vite…quella che volge al crepuscolo deve essere la sera della gloria”. Il destino e la gloria si tinsero di nerazzurro, quella sera di sette anni e mezzo fa, soprattutto per merito di Julio Cesar.

Julio chiude a fine stagione

L’Acchiappasogni oggi sta dicendo basta, alla fine di questa stagione lascerà ad altri i guantoni. Ha acchiappato tutto quello che passava dalle sue parti, con ogni parte del corpo, anche con l’anima. Si anche con quella, perché Julio ha tinto di nerazzurro anche quel soffio soprannaturale. C’era l’uomo normale e qualcosa di trascendente nel portierone brasiliano. C’era il capopopolo capace di infiammare San Siro e l’essere in grado compiere interventi che riescono solo a chi ha uno stato mentale diverso da quello della gran parte degli umani.

Un portiere e un uomo…e basta

Non ha mai fatto parlare di sé per vicende strane, non ha mai sollevato uno straccio di polemica. L’Inter, quella Inter così enorme era la sua vita, e ci si trovava bene, perché era della stessa pasta. Non ha mai dato la sensazione di essere sopra le righe, mai preso dalla voglia di apparire, mai apparso in TV per dare lezioni, né di calcio, né di morale, come oggi va tanto di moda. Le lacrime dei portieri, un altro must odierno, non erano nel suo repertorio. Per questo le ha lasciate per le occasioni davvero importanti, emozionanti, l’addio di San Siro e la canzone dedicatagli dalla moglie durante una serata in TV da Chiambretti. Non ce n’è stato uno uguale prima, non ce ne sarà uno uguale in futuro.
Che la vita ti regali il meglio, Julio, Acchiappasogni dei nostri sogni più belli.