Home » Drive Inter | Borja Valero : ” Appena arrivato Recoba mi ha detto…”

Drive Inter | Borja Valero : ” Appena arrivato Recoba mi ha detto…”

Indice dei contenuti

1 Drive Inter con Borja Valero2 L’intervista di Drive Inter3 La moglie Rocio e le sue passioni4 Addio a Firenze e RecobaDrive Inter con Borja Valero

Drive Inter | Torna l’appuntamento con drive Inter, il programma di Inter tv dove i giocatori vengono intervistati mentre sono alla guida di un auto. Stavolta la vittima designata è Borja Valero. Lo spagnolo si racconta in una lunga intervista dove parla del trasferimento all’Inter e delle sue passione, tra le quali, fà capire che non ci sono i calci di rigore. La puntata di drive Inter si apre con un messaggio molto particolare:

“Conosco il tuo soprannome, magari potremmo scambiarci di posto… Intanto ti spedisco una fascia da sindaco. Un caro saluto e sempre forza Inter”.

Il saluto è quello di Giuseppe Sala, sindaco di Milano e tifosissimo nerazzurro, indirizzato a Borja che tutti chiamano “Il Sindaco”.

L’intervista di Drive Inter

Borja: Appena sono arrivato all’Inter ho incontrato Sala nello spogliatoio ha detto delle belle cose. Il mio nome? Non credo che abbia una traduzione, piaceva a mia mamma. LA MUSICA E L’ITALIA – “No, io non so cantare e non canto. Nemmeno sotto la doccia, nonostante il mio cognome per intero sia Valero Iglesias (come Julio ed Enrique, ndc). Ma ne ascolto moltissima. Prima di entrare in campo, mi piace ascoltare i cantautori spagnoli anni ’90: ho bisogno di essere rilassato, tranquillo, concentrato. La carica, invece, te la dà l’ambiente. Non ho trovato grandi differenze tra Spagna e Italia. Qui, in particolare, mi piace il modo in cui cucinate il risotto. Anche a livello di clima più o meno è lo stesso che in Spagna. Preferisco l’estate, il freddo lo patisco abbastanza”.

La moglie Rocio e le sue passioni

ROCIO –  E’ più malata di me di calcio. Le piace tantissimo, ha giocato anche lei. Le piace da morire. Lo vive con tensione, a volte anche troppo. Le piace, esulta quando si vince ed è triste quando si perde. Io paziente? Molto. Lei si arrabbia perché lo sono troppo. Lei più attiva, vuole sempre avere da fare. Io sono rilassato. Mi piace fare i puzzle, lei non ha pazienza per farli. Mi piace leggere. La mia passione. Mi piace leggere tantissimo. Libro preferito? La festa del caprone di Vargas Llosa. Soci osi allena in casa, io meno di sicuro. Se non fosse il mio mestiere non farei così tanta fatica come fa lei. Si allena per fare gare e maratone. Se le gode, le piace e io sono contento per lei. IL GOLF – “Mi rilassa tantissimo, mi piace parecchio. Ovunque sia stato ho praticato questo sport”.

Addio a Firenze e Recoba

L’ESTATE DELL’ADDIO A FIRENZE – “Le persone che mi aspettavano sotto casa per dirmi di non lasciare la Fiorentina? Una delle gioie che abbiamo come professionisti è vedere la gente dalla tua parte, che crede in te. E’ una grandissima soddisfazione”. LA MAGLIA NUMERO 20 – Messaggio di Alvaro Recoba: “Fa piacere che hai deciso di mettere la maglia numero 20 che fu la mia. Sono contento soprattutto per la tua qualità, però devi fare qualche bel gol come me”. “Recoba è un grande – risponde lo spagnolo –. Vecino, appena arrivato all’Inter, mi aveva mandato un video visto che si conoscono. Dovrei provare a fare qualche gol come i suoi, ma è dura…”.

LA BARBA – Messaggio di Moscardelli: “Complimenti per la stagione e anche per la barba. Ti chiedo un consiglio: una volta tagliata, come hai fatto a farla ricrescere così in fretta?”. “Davvero non lo so, me lo chiedono in tanti – dice Borja –. Evidentemente, i peli non mi crescono in testa e mi crescono altrove…”.

MESSI E RONALDO – “Magari il Pallone d’Oro lo vincerà il portoghese per i trofei col Real, ma anche l’argentino è un fenomeno. Sono due alieni”. LA FAMA DEI CALCIATORI – “Gli eroi sono altri, come i dottori che studiano per salvare vite”. CON CHI VORRESTI VIAGGIARE? – “Ce ne sarebbero tante di persone con le quali vorrei fare un viaggio. In questo momento, direi i capi politici. Vorrei sapere cosa pensano e fino a che punto hanno il potere per decidere il destino del mondo”. IL RIGORE – “Di solito sono molto tranquillo in ogni fase della partita, ma invece il rigore mi mette un po’ ansia. Meglio lasciarli a Icardi, io nemmeno ricordo l’ultima volta che ne ho calciato uno…”. Appiano Gentile – Veniamo tutte le mattine qui per lavorare, lavorare fra virgolette perché facciamo della nostra passione il nostro lavoro.