Allegri, “Inter favorita”, deh mister, se’ simpatico come un calcio in uno stinco

Inter: le parole di Allegri

Un mix di ironia che non strappa un sorriso e di snobbismo tutto sabaudo. Questo il tono del commento di Allegri sulla gara del San Paolo di ieri sera. “Il Napoli è ancora la squadra favorita per lo Scudetto, così come l’Inter. Per vincere il settimo titolo dobbiamo fare delle cose straordinarie, dopo 6 anni vincenti le cose normali non bastano più, dopo aver vinto anche altri trofei e aver fatto due finali di Champions. Questo era anche un ottimo test in vista per la coppa“. Partiamo dal fondo. Dire che Napoli è stato un test per la coppa, come di solito si dice per una qualsiasi amichevole di preparazione, significa irridere un avversario, dare un calcio nei denti ad uno stadio che ribolle d’entusiasmo, ad una città intera. Hai vinto, hai portato via tre punti da un campo straordinariamente difficile. Buon per te, ma nessuna giustificazione alla logica del “io so io e voi nun siete un c***o” da novello Marchese del Grillo. Anche perchè il nobiluomo romano di Alberto Sordi era di una simpatia unica, mentre Allegri diverte come l’arrivo di una cartella di Equitalia.

Conosciamo il giochino

Sono i soliti atteggiamenti cui l’ambiente bianconero ci ha abituati da tempo, che alla lunga si pagano e che spiegano perchè lor signori siano così invisi al resto del mondo. Così come dire che l’Inter è favorita per la vittoria finale.
Un tentativo mal riuscito di scaricare sugli altri tensioni e stress, un giochino da tre lire per caricare di aspettative i nerazzurri per la gara di domani e soprattutto per quella di domenica prossima. L’ambiente giornalistico ha fatto suo il concetto di gufata, Mourinho avrebbe parlato di rumore dei nemici. Il nostro Josè è ancora troppo lontano, troppo in alto rispetto alla realtà di Allegri per poterli accostare. Lo SpecialOne le finali le vince, Allegri le frequenta, ogni tanto.

Trattasi di gufata

Dunque di mera gufata bisogna parlare. L’accettiamo, figuriamoci se non sappiamo stare al gioco. Anzi, finalmente orgogliosi che i bianconeri siano costretti a ricorrere a quest’arte più o meno nobile nei nostri confronti.
Ma anche per gufare ci vuole un minimo di arte, di simpatia. Di solito i livornesi sono maestri nell’arte dell’ironia e della presa per i fondelli. Evidentemente Allegri manca dalla città labronica da troppo tempo, un giro all’Ardenza gli farebbe solo bene.